anch'io

La mia campagna di sensibilizzazione alla donazione d’organi….  


Avantieri sera la “music family” ha partecipato ad un convegno, organizzato da una sezione dei Lions di Bari, che aveva come argomento la sensibilizzazione alla donazione.La presidente della sezione dei Lions in questione è l’ex primario della Divisione di Nefrologia e Dialisi dell’Ospedale Giovanni XXIII di Bari, ora in pensione da circa un anno, Dott.ssa D.Angela Caringella.È stato bello ritrovare i medici che hanno curato mio figlio fin da quando aveva 40 giorni di vita. Un  po’ di emozione da entrambe le parti era ovvia e naturale. Erano presenti anche il Prof. Francesco Paolo Selvaggi  Direttore della prima cattedra di Urologia dell’Università degli Studi di Bari e Primario della Sezione di Nefrologia Chirurgica e Trapianto di Rene del Dipartimento dell’Emergenza e dei Trapianti d’Organi (D.E.T.O.) del Policlinico di Bari (in pratica, colui che ha espiantato il mio rene per impiantarlo nell’addome di mio figlio) e il Prof. Francesco Paolo Schena  ( due luminari con lo stesso nome… ☺) Primario della Divisione di Nefrologia, Dialisi e Trapianti presso il Policlinico di Bari.Sbrigate le citazioni d’obbligo, ma anche sentite, vista la riconoscenza e la stima che nutro per queste persone, vengo al nocciolo del mio post.Abbiamo incontrato, dicevo, dopo alcuni anni un sacco di persone che hanno accompagnato l’infanzia di mio figlio e soprattutto quelli che sono stati suoi compagni di “viaggio” nella malattia e nell’attesa di un rene nuovo. Tanti ragazzi conosciuti quando erano bambini vivaci ma sofferenti e che ora, grazie al trapianto sono cresciuti e hanno una vita normale. Uno di essi (ormai ha più di quarant’anni ma, per affetto continua a frequentare l’ospedale pediatrico) è ancora attaccato ad una macchina: continua a dializzare dopo aver subito 2 trapianti, senza fortuna. Quando l’ho conosciuto aveva 15 anni e aveva appena ricevuto il rene da suo padre. Era un bel ragazzino biondo con dei bei lineamenti.Che dire…. Ora ha 41 anni. Ma ne dimostra 70. Consumato dalla dialisi. Sono tornata a casa con un misto di sentimenti contrastanti: contenta di aver ritrovato degli amici che stanno bene e amareggiata dalla vista dell’amico meno fortunato…