LA LUNA

Post N° 30


La preghiera dell’ignoranteMultatuli(Eduard Douwes Dekker)1861Non so se siamo stati creati con uno scopoo se siamo qui solo per caso. E neppure so se un Dioo degli Dei si divertano per il nostro dolore e scherniscanol’imperfezione della nostra esistenza. Se fosse così,sarebbe terribile! Ma di chi è la colpase i deboli sono deboli, i malati sono malati e gli stupidisono stupidi?Se siamo stati creati intenzionalmente, con uno scopo,e per la nostra imperfezione non lo raggiungiamo,l’onta di tutte le storture non ricade su di noi,non sulla creatura, ma sul Creatore! Chiamatelo Zeuso Giove, Geova, Baal, Jahweh, non importa:Egli non c’e, o deve essere buono, e perdonarciche non lo comprendiamo. Toccava a luimanifestarsi ed Egli non lo fece! Se l’avesse fatto,l’avrebbe fatto in modo che nessuno potesse dubitare;che ciascuno dicesse: lo conosco, lo sento e lo capisco.Ciò che gli altri ora pretendono di sapere di quel Dioa me non serve. Io non lo capisco! Domando: perchési è manifestato ad altri e non a me?Un figlio è più vicino al padre dell’altro figlio?Finché un solo figlio d’uomo non conosce quel Dio,fino allora è calunnia credere in quel Dio!Il figlio che inutilmente lascia chiamare il figlio, agiscein modo crudele!Ed è più bello credere che non ci sia nessun padreanzichè credere che egli sia sordo con suo figlio!Forse un giorno ne sapremo di più! Forse un giornocomprenderemo che Egli c’è, ch’Egli ci osservavae che il suo silenzio aveva una causa, un fondamento. Ebbene,appena lo sapremo sarà allora tempo di lode,ma non prima, non ora! Dio proverebbe dispiacerenello scoprire che lo adoriamo senza fondamento.Ed è una stoltezza voler illuminare la buia ignoranza di oggicon una luce che ancora non brilla.Servirlo? Stoltezza! Se avesse voluto il servizio,avrebbe manifestato in quale modo.Ed è assurdo che egli attenda dall’uomoadorazione, servizio e lode, mentre eglisul modo in cui farlo ci lascia nell’incertezza.Se noi non serviamo Dio come gli piace, è colpa sua, non colpa nostra!Intanto - finché non ne sapremo più - il bene e il malesono una cosa sola?Non comprendo a che cosa ci serva un Dio, nel separareil bene dal male. Chi opera il beneperché un Dio lo ricompensi, proprio per questo fa che il benediventi qualcosa di male, un mercato. E chi fugge la cattiveriaper timore della disgrazia di quel Dio, è un vile!Non ti conosco, o Dio! Ti ho chiamato, cercato,supplicato per una risposta e tu taci! Vorrei tanto farela tua volontà, non per timore, di castigo o speranzadi ricompensa,ma come un figlio fa la volontà del padre, per amore!Tu taci, sempre Tu taci!Ed io vado errando e anelol’ora in cui saprò che tu esisti.Allora chiederò: «Padre, perché ora per la prima voltamostri a Tuo figlio che egli aveva un padree che non era solo nella battaglia,la dura battaglia per l’umanità e il diritto?o eri certo che avrei fatto la sua volontàanche senza conoscerla? Che, inconsapevoledella tua esistenza, Ti avrei servito come Tu vuoi esserlo?È vero questo?Rispondi, Padre, se sei là rispondi,non far disperare Tuo figlio! Padre non restare mutoal lama sabachtani strappato col sangue!».Così geme l’ignorante sulla croce che ha scelto volontariamentee si contorce dal dolore e si lamenta che ha sete.Il sapiente - lui che sa, lui che conosce Dio - beffeggia lo stoltoe gli offre fiele ed esulta: «Sentite, chiama suo padre!»e borbotta: «Ti ringrazio, Signore, che non sono come lui!»e canta un salmo: «Beato colui che non siede nel consesso dei malvagîe che non calca l’immondo sentiero del peccatore».Il sapiente striscia in Borsa e mercanteggia titoli di credito.Il padre tace, O Dio, non c’e nessun Dio!