... cercando in me.

SENZA PAROLE


Sepolti vivi. Jennifer Zacconi e il bambino che portava in grembo e che doveva nascere tra pochi giorni sarebbero morti così. Il cui cadavere della ventenne incinta al nono mese, è stato trovato in un campo a Maerne. Per l'omicidio è accusato Lucio Niero, ritenuto il padre del piccolo che avrebbe commesso il delitto per nascondere alla moglie la sua relazione con la ragazza. L'autopsia. L'esame autoptico ha evidenziato che la giovane ha respirato una grande quantità di fango prima di morire. E anche il suo bambino è morto per mancanza di ossigeno. Chi l'ha uccisa non ha atteso o non si è assicurato, che avesse smesso di respirare quando l'ha deposta in una fossa scavata nelle campagne veneziane dopo averla colpita una decina di volte all' addome e al pube e aver tentato di strangolarla. Non è duplice omicidio. Chi ha ucciso Jennifer ha spezzato due vite in una, ma gli sarà contestato un unico omicidio volontario e un unico occultamento di cadavere. Non essendo ancora nato, infatti, il piccolo di Jennifer non ha autonomia giuridica. Ma anche sul suo corpicino ha lavorato fino a sera inoltrata l'anatomopatologo Antonello Cirnelli. L'importanza delle risposte dall'autopsia, erano state sottolineate dal procuratore capo Vittorio Borraccetti: tutto servirà alla magistratura per contestare eventuali aggravanti al reato di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Lucio Niero. Per il momento è ancora in stato di fermo, in attesa di convalida, il reo confesso, l'ex "fidanzato" di Jennifer, il presunto padre della sua creatura: Lucio Niero, 34 anni, sposato con due figli, titolare fino a poco tempo fa di un club di periferia, l' "Affinity". In quel locale dedicato, tra l'altro, al karaoke che tanto piaceva a Jennifer, la giovane aveva conosciuto il 34enne con il quale aveva avuto poi una relazione di cui mai lui aveva parlato in famiglia, tanto che la moglie, distrutta, lo ha appreso nei giorni scorsi dai media, dal tam tam sulle ricerche della giovane che tutti, fino all'ultimo momento, hanno sperato di ritrovare viva, magari in fuga con Niero. Le indagini e la confessione. Per gli investigatori, però, la posizione dell'uomo era stata subito sospetta: hanno lavorato sui tabulati telefonici, il cellulare di Jennifer non si era mai allontanato dalla zona di Maerne. Inutilmente per due giorni i sommozzatori dei carabinieri hanno scandagliato i laghetti di Maerne alla ricerca del corpo di Jennifer. Solo la confessione dell'assassino ha consentito di recuperarne il corpo, i corpi: sepolti ai margini di un campo, sotto degli arbusti, dove chi ha scavato la fossa ha potuto farlo senza essere visto. I genitori. Da parte loro, i genitori di Jennifer affermano che sul corpo della giovane ci sono dei lividi, che chi ha ucciso Jennifer ha osato "mettere la mani addosso ad una ragazzina con il pancione", che "prima l'ha picchiata": e sottolineano, tra l'altro, che Niero aveva cercato più volte la giovane nei giorni precedenti. Ma, per il momento, la magistratura non ha ipotizzato alcuna premeditazione. ... una preghiera ...