il mio editoriale

Italiani: ingrati.


In questi ultimi giorni, giorni da bollino bluette, giorni da affari Kazakistani, ma soprattutto giorni da sentenze, sentenze fintamente definitive, giorni da legge uguale per tutti, ma per tutti veramente, giorni da siamo tutti tanti B. come afferma disinvoltamente e senza tanto capirne il significato delle sue parole la Santa de che, giorni da ventilata guerra civile leggiadramente vociferate tra una brioche calda appena sfornata ed un buondì di traverso, in questi giorni di follia pura e di dichiarata irriconoscenza per i ventenni o forse meglio per la solita tragica fine dei ventenni, tralasciamo cose ben più importanti: come sta vivendo questi momenti DuDù? Non domandate tutti alla Cirilli: chi è Dudù? Perché allora mi porrei dubbi sulla vostra pietosa umanità e chiederei senz’altro ragioni al buon Edoardo Stoppa per la poca attenzione suscitata su questi tragici momenti di Dudù. Dudù: giorni passati a rappresentare lo sfogo nervoso e nevrotico dell’attesa spasmodica.Dudù: giorni passati cercando di non essere messo sotto da un continuo andirivieni di auto blu.Dudù: giorni passati a cercare di non scambiare il suo solito albero con le nuove tante gambe rigide e ferme nella lunga attesa. Nessuno ha pensato a Dudù, nessuno ha posto l’attenzione al disgraziato momento di Dudù, anch’esso involontariamente sotto i soliti riflettori dei paparazzi.Indirettamente senza il suo passaportino, sarà costretto ai domiciliari, costretto a sgambettare all’interno di anguste quattro mura guardando con la lacrimuccia chi invece può saltellare liberamente tra un albero e l’altro. E se evadesse???? Possibile: la strada è già nota. La fine no.