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L'esperimento teorici di Ittazrof


L'esperimento teorico di IttazrofDescrizione dell' esperimentoSupponiamo di avere due sistemi di riferimento S e S' in quella che viene detta la configurazione standard, dove si assume che S abbia i tre assi spaziali paralleli a quelli di S', che il sistema S' si muova con velocità v lungo l' asse x di S e che le origini dei due sistemi di riferimento coincidano per t=t'=0.In questo esperimento richiederemo inoltre che i due assi x ed x', oltre ad essere paralleli, siano perfettamente sovrapposti, in maniera tale che ad ogni istante un punto di x coincida sempre con un punto di x'.In tale contesto l' esperienza si svolgerà nel modo seguente:passato un concordato tempo τ, l'origine del sistema S emetterà un segnale che sarà immediatamente ricevuto dall' osservatore di S' che si troverà in quell' istante a coincidere con l'origine O.La stessa procedura verrà dualmente eseguita nel sistema S'.Si indicherà :con te l'istante in cui da S viene emesso il segnalecon t'r l'istante in cui in S' viene ricevuto il segnalecon tr l'istante in cui in S viene ricevuto il segnalecon t'e l'istante in cui da S' viene emesso il segnaleTra questi tempi sussisteranno evidentemente le seguenti relazioni:te<=> t'r t'e <=> tr(dove, con il simbolo <=> vogliamo significare una coincidenza oggettiva spaziotemporale) e cioè l' istante in cui un osservatore riceve il segnale è lo stesso in cui è stato emesso dall' altro sistema.Analisi dei risultatiAll' interno di uno dei due sistemi di riferimento le possibili relazioni fra il tempo di emissione del segnale e quello del ricevimento del segnale emesso dall' altro osservatore non possono essere altre che le seguenti: te= tr il segnale viene inviato nel medesimo istante in cui viene ricevutote < tr il segnale viene inviato prima di ricevere quello emesso dall' altro sistemate > tr il segnale viene inviato dopo aver ricevuto quello emesso dall' altro sistemaAnalizziamo i tre casi tenendo presente la completa simmetricità della situazione. 1) te= tr in S, ma quindi anche t'e= t'r in S' : il tempo è lo stesso nei due sistemi di riferimento.2) te < tr in S, ma quindi anche t'e< t'r in S' Ora osserviamo che te<=> t'r > t'e <=> tr > te e quindi te > te ; un istante è successivo a se stesso. Conclusione palesemente paradossale. 3) te > tr in S, ma quindi anche t'e> t'r in S' Ora osserviamo che te<=> t'r < t'e <=> tr < te e quindi te < te ; un istante è precedente a se stesso. Conclusione di nuovo palesemente paradossale.Per completezza di analisi consideriamo anche il caso di una eventuale "asimmetricità" della situazione, asimmetricità che esemplificheremo con le seguenti condizioni:te < tr e t'e> t'r con te = τ e t'e = τ .Ma:te <=> t'r t'e <=> tr e quindi:τ = te <=> t'r < t'e = ττ < τSembrerebbe di trovarsi di nuovo in presenza di un risultato paradossale ed inaccettabile. In questo caso però si può vedere come l' aporia sia in reltà rimovibile.Basta ammettere e concedere che il movimento possa influire sul funzionamento di un orologio, ad esempio rallentandolo.Si noti che volutamente stiamo parlando di rallentamento degli orologi e non di dilatazione dei tempi per sottolineare come tale fenomeno sia da intendersi come oggettivo, reale e verificabile.Un tale fenomeno può quindi essere assunto esso stesso come criterio per stabilire , fra due sistemi di riferimento, quale dei due risulti "più in movimento"(!!!).Da qui a postulare l' esistenza di un sistema di riferimento inerziale privilegiato ( l'etere luminifero di cui da troppo tempo si trascura la riceerca ) naturalmente il passo è breve ( ed inevitabile). ConclusioniSi evince dall' esperimento teorico di Ittazrof che esiste una profonda ed essenziale relazione tra tempo e movimento.Relazione che si può anche sintetizzare come segue:# la assoluta relatività del movimento è compatibile unicamente con un tempo "assoluto", identico in tutti i sistemi di riferimento# la presenza di tempi "propri" ai singoli sistemi di riferimento richiede l' esistenza di un sistema di riferimento privilegiato , rispetto al quale valutare lo stato di quiete o di moto di un corpo.