***VINTAGE***

COME SI SCRIVEVA


 La storia ci insegna che i primi popoli della Terra, per esprimereil loro linguaggio avevano imparato a raffigurarlo, graffiando lerocce con oggetti appuntiti.Forse le prime scritture  all'inizio furono  con un bastoncino, unostraccetto o qualcosa di sottile che veniva intinto nell'inchiostroricavato dalla fuliggine, da animali marini, come la seppia cheforniva un inchiostro di colore nero, il murice, che è un mollusco,forniva la porpora, di colore rosso; o da polvere di roccia, ricavavano l'ocra che era un minerale dal quale si otteneva il giallo; dalle piante e infusi vari di erbe, o foglie e radici fornivano altricolori. 
Mille anni fa qualcuno pensò di usare una penna d'oca o di qualche altro uccello, perché era leggera e resistente. Alla punta venivafatto un taglietto per evitare che l'inchiostro facesse delle macchie.
 La stessa veniva intinta in un bicchierino pieno di inchiostro che sichiamava calamaio. Nel tempo furono creati calamai secondo leepoche, dai più semplici ai più eleganti e raffinati. 
Duecento anni fa, veniva inventato il pennino d'acciaioche andava inserito su un manico di legno. 
        Nel tempo, anche le scritture si affinavano conprecise calligrafie che creavano vere opere d'arte,  supergamene e antichi manoscritti  tra grafica, simboli eraffigurazioni di ogni generedi grandi maestri calligrafi di tutto il mondo.           
Nel 1827, grazie a uno studente che si chiamava Petrache Poenaru,comparvero in Francia le prime penne che avevano un serbatoio pienodi inchiostro, erano le penne stilografiche, ancora oggi usate per laloro raffinatezza di scrittura. Molti esemplari costosi, create e firmatedai più illustri artigiani d'epoca fino ai più moderni modelli di prestigio.
 C'è da dire, che con l'inchiostro si abbinato il tampone con carta assorbente, fondamentale per non creare veri disastri, perché senon si asciugava, spesso si macchiavano fogli e mani.       
Chi delle vecchie generazioni, non ricorda che da bambini ci si macchiava spesso con l'inchiostro imbrattando tutto.  Oltre al penninoanche con il calamaio, che molto spesso si rovesciava, lasciandomacchie difficili da togliere. Per non parlare poi delle pennestilografiche che perdevano sempre, o non scrivevano affatto, percui le agitavamo per far scendere l'inchiostro che si seccava, epartivano schizzi ovunque.Un giorno un giornalista ungherese di nome Làszlò Jòzsef Bìrò videun pallone pieno di fango che rotolava e lasciava una lunga striscia perterra. Allora gli venne in mente di costruire una penna a sfera.     
La tecnologia è andata avanti e propone oggi nuove pennea inchiostro liquido, ma la penna biro rimane imbattibileper durata e affidabilità.Però lo stile delle penne di una volta, hanno un fascinodiverso. Sono certa che molti di noi possiede una prestigiosapenna che teniamo da conto, forse il regalo della primacomunione. O la classica penna di rappresentanza. O un completo da scrittoio in stile per la scrivania.