Come stai Cristina? A questa domanda, in questi giorni, ho serie difficoltà a rispondere. Fisicamente mi sento bene. Sono appena tornata da un’altra mini vacanza, in cui ho potuto oziare, prendere il sole, visitare luoghi sconosciuti, scattare decine e decine di fotografie, trascorrere il tempo in buona compagnia e allegramente. Ma il mio umore è una vera incognita. Mi sento strana. Sono un po’ arrabbiata con una persona che prenderei volentieri a sberle.Mi sento un po’ apatica verso tutto quello che fino a ieri mi procurava sensazioni piacevoli. Sono stanca di non capire. All’irritazione e al fastidio, si alternano momenti di malinconia e momenti in cui la mia risata trapassa le pareti. Non ascolto musica, non ne ho voglia e questo già di per sé è uno strano segnale, che ancora non riesco ad interpretare. Ho molte cose da risolvere in ufficio, ma, se non vado da clienti, non riesco a concludere granchè. Ho la testa completamente tra le nuvole. Questa volta non so dove siano i miei pensieri. Sicuramente in alto e il più possibile lontano da me. Ne ho molti e alcuni discordanti tra loro. Chissà se la mia nuova trasferta di lavoro, organizzata in modo da trascorrere anche qualche ora al mare, in piena solitudine, mi porterà consiglio. Per ora guardo fuori dalla finestra del mio ufficio e il cielo grigio non promette nulla di buono.
Post N° 159
Come stai Cristina? A questa domanda, in questi giorni, ho serie difficoltà a rispondere. Fisicamente mi sento bene. Sono appena tornata da un’altra mini vacanza, in cui ho potuto oziare, prendere il sole, visitare luoghi sconosciuti, scattare decine e decine di fotografie, trascorrere il tempo in buona compagnia e allegramente. Ma il mio umore è una vera incognita. Mi sento strana. Sono un po’ arrabbiata con una persona che prenderei volentieri a sberle.Mi sento un po’ apatica verso tutto quello che fino a ieri mi procurava sensazioni piacevoli. Sono stanca di non capire. All’irritazione e al fastidio, si alternano momenti di malinconia e momenti in cui la mia risata trapassa le pareti. Non ascolto musica, non ne ho voglia e questo già di per sé è uno strano segnale, che ancora non riesco ad interpretare. Ho molte cose da risolvere in ufficio, ma, se non vado da clienti, non riesco a concludere granchè. Ho la testa completamente tra le nuvole. Questa volta non so dove siano i miei pensieri. Sicuramente in alto e il più possibile lontano da me. Ne ho molti e alcuni discordanti tra loro. Chissà se la mia nuova trasferta di lavoro, organizzata in modo da trascorrere anche qualche ora al mare, in piena solitudine, mi porterà consiglio. Per ora guardo fuori dalla finestra del mio ufficio e il cielo grigio non promette nulla di buono.