NEL MIO MONDO

Post N° 172


Una telefonata. La conferma in un articolo di giornale. Anche così si può scoprire la verità. Non ti conoscevo, ma eri amica di amici, e sapevo della tua improvvisa sparizione. Ora ti hanno, probabilmente, ritrovata. Ci sono molte domande a cui dovranno tentare di dare risposta ed un’unica certezza:  non sei voluta sparire volontariamente. Alla notizia, ieri, forse con un po’ di cinismo, ho reagito pensando a chi ti voleva bene, che, pur sprofondando nel dolore, almeno, non si è sentito tradito dal tuo comportamento, perché di certo non lo hai voluto abbandonare senza una spiegazione. E poi ho ripensato a tutte le morti violente,  che hanno anche solo lambito il mio mondo, quelle morti che non sono state la diretta conseguenza di una malattia, quelle morti che, quindi, non potevano essere abbastanza prevedibili nei tempi e nelle modalità. Non dico che ci si abitua alla morte, ma che, quando a morire sono persone che non fanno parte, direttamente, del nostro mondo, si rimane più colpiti da una morte improvvisa o inusuale.  Nasciamo per poi morire, ma, nella nostra testa,  vogliamo che questo momento ci colga il più in là possibile, in un domani. È l’ignoto che si spalanca di fronte a noi. Se siamo credenti, possiamo essere convinti che esista una vita ultraterrena, altrimenti siamo certi che tutto si concluda con noi. In qualsiasi caso è sempre un’incognita, nessuno sa realmente cosa ci aspetta dopo….se ci aspetta qualcosa.   
Io non ho timore del dopo, ma ho paura di una eventuale, lunga sofferenza per arrivare a questo dopo. Iniziare un nuovo giorno, con il pensiero che potrebbe non essercene un altro.Brividi.