NEL MIO MONDO

Post N° 186


Anni fa si canticchiava “prendi una donna, trattala male, lascia che ti aspetti per ore, non farti vivo, quando la chiami, fallo, come fosse un favore, fa sentire che è poco importante, dosa bene amore e crudeltà… allora si, vedrai che ti amerà…chi meno ama è il più forte si sa”. Ora, secondo alcuni studiosi americani, sembra che il miglior modo per corteggiare una donna, andando a colpo sicuro, sia criticarla. Se fosse vero…  avrei uno stuolo di corteggiatori.
 Queste pseudo ricerche mi fanno sempre molto sorridere. Le considero  empiriche, poiché, almeno nel campo dei sentimenti, ogni persona e ogni situazione non può essere classificata con sicurezza. In base all’interpretazione di un singolo particolare, infatti, si può farla rientrare in una categoria specifica o nel suo esatto contrario. Ma la notizia è stato lo spunto per pensare a come noi donne reagiamo, in base al nostro carattere e al feeling che può scattare, ai vari tipi di approccio.    Possiamo essere infastidite dalle critiche e, partendo dal presupposto che l’altro abbia sempre torto, non gli diamo spazio per spiegare la sua idea e non lo consideriamo minimamente. Lo cancelliamo. Oppure siamo colpite nelle nostre certezze e cerchiamo di capire il perché di quelle parole che contrastano con l’idea che abbiamo di noi stesse. Quindi accettiamo e cerchiamo un dialogo, come confronto.Oppure, essendo molto sicure di noi, inattaccabili su ogni fronte, capiamo la tattica e decidiamo se giocare oppure no.
Il miglior corteggiatore dovrebbe capire immediatamente chi tenta di approcciare, comportandosi di conseguenza…questo può far si che si presenti come un qualcuno che non è, con il rischio di perdere se stesso e/o di ferire l’altra persona quando si accorgerà del bluff.Perchè noi donne, anche se a volte troppo tardi, capiamo.