ilmondodiiside

Stress da rientro 14-10-13


Domani mattina si rientra al lavoro. Dieci giorni di ferie che sembravano un tempo lunghissimo in realtà sono volati, si sono volatilizzati in un battito di ciglia. Puntualmente mi si ripresenta lo stress da rientro.Una angoscia sottile e insistente che comincia dalla bocca dello stomaco per poi sfociare in un inconsueto mal di testa. Una sensazione di malessere generale,  sgradevole a cui non riesco a trovare ragione.O meglio la ragione la conosco perfettamente. La vacanza non è altro che una breve evasione da una esistenza che mi va stretta e dalla quale vorrei scappare. Quello che ho recuperato come qualità di vita in questi pochi giorni a casa sarà  perduto in 24-48 h al massino…ma che dico in mezza mattinata di lavoro.Perché so già in anticipo quello che troverò varcando la soglia. La collega che al tuo “buongiorno” risponde in modo strascicato, a mezza-voce , con lo sguardo eloquente come per dire: “ Che cazzo sei tornata a fare…”. Le stesse cose , sempre da fare , che si sa che son da fare, ma che ci si guarda bene dallo svolgere…Tanto prima o poi qualcuno si rompe i coglioni e le fa in vece tua…La gente, appiccicata alla vetrina già alle 8,30, sempre più scazzata, maleducata…con il trip dello scontrino fiscale da detrarre, e con le convinzioni che quello che trovano su internet sia vangelo e valga più di un sano consiglio di un professionista.Metto pure nel conto, la convinzione di un capo che pensa “che come le fa lei le cose non le fa nessuno…”e che ti resta appollaiato sulla spalla come un condor, ritenendoti incapace di qualsiasi ragionamento logico…Come se tu fossi un deficiente e un minorato mentale. E poi a seguire la cose che non si possono fare una per volta ma sempre in contemporanea con una urgenza che non ha nessuna ragione di esistere dal momento che “presto e bene non stanno insieme” e portano invariabilmente a errori che poi non saranno capiti , né scusati e soltanto redarguiti.E non ti provare a cercare comprensione, una parola di incoraggiamento…Perché se ti vedono ridere , le colleghe si scazzano, ma anche se ti vedono taciturna o semplicemente “normale” si scazzano lo stesso.I problemi mi han detto “vanno lasciati a casa”. Salvo subire quelli degli altri. Perché  i tuoi problemi , confronto a quelli altrui , non son problemi. Ma io ,mi spiace, sento prima i miei come è giusto che sia. E non posso sempre pensare che devo esser contenta della merda in cui mi trovo perché qualcuno è più nella merda di me. Perché guardandomi in giro c’è anche chi sta meglio di me, e non credo che sia sbagliato avere questa sana aspirazione…Bon non servirà a nulla aver scritto questo perché le cose rimarranno invariate ma almeno mi son sfogata…