Il mondo di Leo

I diversi generi di follia Erasmo da Rotterdam


Un argomento attuale che a cinque secoli dalla sua pubblicazione mantiene immutata la sua fama. Erasmo scrive che ci sono diversi generi di follia e dice: Ed ecco le rane del "Portico" che si mettono a gracidare; niente è più miserevole della stupidità. Ebbene una somma follia è molto vicina alla stupidità, anzi è essa stessa la stupidità, infatti cosa significa agire in modo folle se non uscire di senno? e costoro ne sono usciti del tutto. Ma cerchiamo di confutare con l'aiuto delle Muse anche questo ragionamento, certo che sono dei ragionatori sottili. Ma come Socrate di Platone faceva di due veneri una venere, dividendola a metà e di due cupidi un cupido, cosi costoro devono distinguere, stupidità da stupidità se vogliono sembrare sani di mente. Infatti non tutte le follie rendono l'uomo infelice, in realtà io non ho ancora accertato se si debba dare il nome di follia a qualunque errore della mente o dei sensi. Infatti se uno non ha la vista buona, scambia un mulo per un asino o se, un altro ammira una poesia rozza come se fosse raffinatissima. Come colui che ogni volta che sente ragliare un asino crede di ascoltare una meravigliosa sinfonia o come se un poveraccio nato da umili orgini crede di essere Creso, il re della Lidia. Ma se questo tipo di follia tende al piacere come avviene quasi sempre, una tale follia è più comune di quanto si creda, i pazzi ridono dei pazzi procurandosi un reciproco divertimento e non di rado vedrete accadere che ci è più pazzo ride di chi è meno pazzo di lui. Ognuno poi ve lo garantisco io che sono la Follia in persona è tanto più felice quanta piu è varia la sua follia ed è molto diffusa tra gli uomini che non so se si possa trovare uno che sia savio a tutte le ore. C'è però una differenza; se uno vede una zucca e la scambia per una donna lo chiamano pazzo, perche questo non avviene quasi mai. Ma se un altro ha la moglie in comune, dice che è più virtuosa di Penelope e si mostra del tutto conpiaciuto di questo suo felice errore, nessuno lo prende per matto, perchè questo capita molto comunemente alla maggior parte degli uomini.A cinque secoli di distanza, parole di un certo peso e sempre attuali.....