IL MONOLOCALE

12,23


Vi ringrazio per gli abbracci, le carezze e i pensieri gentili. Vi ringrazio perchè mi siete vicini in questo momento così doloroso. Ho il cuore spezzato, ma continuo ad andare avanti con dignità.Lo devo a me stesso. Per la prima volta nella mia vita sto cercando di recuperare una mia dimensione, di ripartire da me stesso.Non vi nego che spero ancora di rincontrarla perchè io non mi arrendo mai.E' una cosa che ho capito molto tempo fa. A volte può sembrare da ottusi cercare di ottenere una cosa a tutti i costi. In amore forse non è possibile...La mia giornata si svolge così: sveglia alle sei. Cinquanta minuti di corsa. Fame bestiale. Doccia e colazione. Ore nove lavoro fino all'ora di pranzo. Breve pausa e poi si riprende fino a sera. Voglio arrivare cotto alla fine della giornata mentalmente e fisicamente per non pensare. Perchè se mi fermo un attimo e lascio anche solo per un attimo che i miei pensieri scivolino verso di lei...mi sento perso!Mi alzo pensando a lei e mi addormento pensando a lei. Lei è il primo e l'ultimo pensiero. In mezzo c'è una guerra da combattere giorno per giorno, per me stesso per arrivare alla fine della giornata stravolto e ricominciare tutto da capo il giorno dopo, per non impazzire.Mi manca. E' il mio cuore ed il mio sangue. Un sangue in ebollizione che brucia di passione e di dolore. Toglimi questo e mi hai tolto il motivo per vivere.Lei è l'adrenalina sparata in pieno petto, è l'ansia e la voglia di vivere e di combattere per qualcosa che vale. Qualcosa che ti riempie e che si chiama Amore, che si chiama Famiglia, che si chiama Figli. Lei è il destino avverso da cambiare, un cielo in cui far tornare a splendere le stelle che si sono spente. Io sono una mano, un gancio in mezzo al cielo che ti prende e non ti lascia più. Io sono e voglio essere la speranza di un destino buono.Io sono ciò che spero di diventare per lei, un punto fermo.Lei è già tutto questo per me.