Il nostro calcio

Ma prima di un grande incontro l'allenatore è solo con se stesso


Qualche anno fa ho ritagliato un articolo di Valerio Bianchini apparso sul Messaggero, riporto alcune significative parti:.... Eppure mai come prima del grande scontro l'allenatore è solo di fronte all'avvenimento. Lui sa che mille variabili condizioneranno il risultato: la salute dei suoi giocatori e quella degli avversari, il tipo di arbitraggio, le condizioni ambientali e come la sua squadra è riuscita a elaborare lo stress dell'attesa. Ma soprattutto conteranno le sue scelte tattiche, la sua capacità di prevedere le mosse dell'avversario e di preparare la squadra a controbatterle.  Egli troverà sui giornali mille soluzioni a tale proposito. .... Mai come in quei momenti l'allenatore dovrà essere capace di chiudere le orecchie con la cera e ascoltare solo la sua voce interiore. Come lui pochi conoscono la tecnica del proprio sport, come lui nessuno conosce il cuore dei suoi giocatori. L'allenatore, davanti al video che frammenta il gioco degli avversari, studia diverse soluzioni per far sua la partita. Ma dovrà sceglierne una soltanto. Dovrà credere fermamente nella scelta fatta e soprattutto dovrà convincere i suoi giocatori a credere che quella è la scelta che li porterà alla vittoria. Spesso i grandi scontri favoriscono la nascita di nuove idee tecniche. .... L'allenatore deve predisporre con la squadra questi meccanismi ma non deve dare loro eccessiva importanza. Non deve creare nei giocatori l'aspettativa che quel meccanismo tattico deciderà la partita, perchè,in verità, solo i giocatori stessi potranno davvero decidere le sorti dello scontro. .....