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Post N° 67


 Montalcini, quasi cent'anni"Ma il cervello non ha rughe"Ogni giorno in laboratorio, la fondazione per le donne africane e un libro in uscita"Ho più possibilità oggi di quando ero ventenne, per profondità di pensiero e intuito"di CRISTINA MOCHIIl cervello non ha rughe. Se continua a lavorare sodo, si rinnova continuamente, anche dopo gli ottant'anni. Anzi, a differenza di altri organi, può perfino migliorare. "Con la mia attività lo dimostro: oggi ritengo di avere più possibilità di quando avevo vent'anni, per profondità di pensiero e intuito", racconta il premio Nobel Rita Levi Montalcini. Poi, da scienziata, spiega che il merito di un tale prodigio è tutto della plasticità neuronale: se non intervengono malattie come l'Alzheimer, il nostro cervello supplisce alla perdita di neuroni con la capacità di quelli rimasti di trovare circuiti alternativi. Il cervello non ha rughe però qualcuno, forse, è più bello degli altri... "Non credo, l'intelligenza non è del tutto programmata alla nascita. Insomma, non è genetica. Le donne, per esempio, valgono esattamente quanto gli uomini, anzi, sono dotate di una maggiore flessibilità cerebrale. Purtroppo nel corso della storia sono state tenute lontane dall'istruzione. Ma là dove hanno accesso al sapere, i risultati non mancano. È uscito da poco un libro sulle donne matematiche in Russia: sono tante e hanno capacità che prevalgono anche su quelle degli uomini".... ....Il mondo le sembra più razionale di ieri? "Viviamo ancora dominati da bassi impulsi, come cinquantamila anni fa. Perché il nostro cervello ha una componente arcaica e limbica (che ha sede nell'ippocampo) che è aggressiva, emotiva e affettiva ed è quella che ha permesso all'australopiteco di salvarsi, quando è sceso dagli alberi e ha affrontato il mondo. L'altra componente, cognitiva e neocorticale, è molto più recente e corrisponde alla fase dello sviluppo del linguaggio. Purtroppo questa parte non riesce ancora a controllare quella più antica che, anzi, nei momenti estremi (guerre, crisi, carestie) torna dominante. Sono le condizioni ambientali, in definitiva, a metterla in funzione: nei regimi totalitari, per esempio, l'attività del cervello arcaico è al massimo". Ma lì risiedono anche le emozioni: dobbiamo metterle a tacere? "Occorre tenerle sotto controllo. Ed è quello che andrebbe insegnato anche a scuola. L'educazione è ancora troppo legata al binomio vittoriano punizione-premio. I bambini non sono cuccioli di cane, hanno una componente cognitiva sulla quale bisogna far leva fin dalla nascita".... .... "Detto questo, la nostra aspettativa di vita è ormai tale che almeno dieci anni prima della pensione ognuno dovrebbe pensare a una seconda attività, una seconda passione da sviluppare. Perché altrimenti il cervello si ferma. E con lui il corpo". E tra le sue, di passioni, ci sono ancora Bach e Schubert? "Quand'ero ragazza li ascoltavo alle cinque del mattino: i miei vicini mi dicevano: almeno appendi alla porta il programma del giorno. Oggi? Oggi mi manca il tempo...". (2 gennaio 2009)