«Così insegno il mio gancio cielo ai ragazzini ricchi e capricciosi» Se i numeri nello sport sono tutto, quelli di Kareem Abdul Jabbar sono impressionanti: 20 stagioni e 1.560 presenze nella Nba, 38.387 punti (record imbattuto) in carriera. Poi 6 titoli Nba (e 3 Ncaa), 6 volte Mvp, 19 partecipazioni all'All Star Game. Ma i numeri per KAJ non bastano: laureato in Storia, scrittore, musicista jazz, attore, allenatore. E l'impegno nella lotta per i diritti civili. Più che un atleta, una leggenda vivente. Kareem Abdul Jabbar, come ci si sente ad allenare ragazzini ricchi e capricciosi? «È un ambiente diverso, e te ne rendi conto subito. Il gioco è arrivato a un punto tale da diventare un'occasione finanziaria straordinaria per qualsiasi ragazzino abbastanza fortunato da entrare in una squadra». E lei ci si ritrova, in mezzo a questi ragazzini?«Alle volte è così difficile... Pensano di sapere già tutto, sono insofferenti a qualsiasi osservazione. Saltano, schiacciano, e solo per questo credono di essere dei fenomeni. Poi, che la squadra perda di 20 punti, a loro non interessa ».Hanno rispetto per l'uomo che ha il record di punti nella Nba?«Mah, forse si rendono conto che capisco qualcosa di questo gioco».Che differenza c'è tra la sua generazione di giocatori e quella di oggi? «Ai miei tempi si cresceva giocando nel college, oggi si impara nei playground, perché dal liceo si passa direttamente alla Nba. I giocatori guadagnano molto, e da subito, ma hanno perso la possibilità di imparare il gioco, e i suoi valori etici, in una situazione senza stress».Se oggi si pensa solo a schiacciare, a lei lo impedirono con una regola su misura. «Quella regola prima mi ha fatto arrabbiare, poi mi ha spinto a cercare alternative ».E qui è nato il suo marchio di fabbrica, il gancio cielo. «In realtà avevo cominciato a fare pratica di questo tiro sin dalle elementari, ed era già molto efficace».
Articolo di giornale
«Così insegno il mio gancio cielo ai ragazzini ricchi e capricciosi» Se i numeri nello sport sono tutto, quelli di Kareem Abdul Jabbar sono impressionanti: 20 stagioni e 1.560 presenze nella Nba, 38.387 punti (record imbattuto) in carriera. Poi 6 titoli Nba (e 3 Ncaa), 6 volte Mvp, 19 partecipazioni all'All Star Game. Ma i numeri per KAJ non bastano: laureato in Storia, scrittore, musicista jazz, attore, allenatore. E l'impegno nella lotta per i diritti civili. Più che un atleta, una leggenda vivente. Kareem Abdul Jabbar, come ci si sente ad allenare ragazzini ricchi e capricciosi? «È un ambiente diverso, e te ne rendi conto subito. Il gioco è arrivato a un punto tale da diventare un'occasione finanziaria straordinaria per qualsiasi ragazzino abbastanza fortunato da entrare in una squadra». E lei ci si ritrova, in mezzo a questi ragazzini?«Alle volte è così difficile... Pensano di sapere già tutto, sono insofferenti a qualsiasi osservazione. Saltano, schiacciano, e solo per questo credono di essere dei fenomeni. Poi, che la squadra perda di 20 punti, a loro non interessa ».Hanno rispetto per l'uomo che ha il record di punti nella Nba?«Mah, forse si rendono conto che capisco qualcosa di questo gioco».Che differenza c'è tra la sua generazione di giocatori e quella di oggi? «Ai miei tempi si cresceva giocando nel college, oggi si impara nei playground, perché dal liceo si passa direttamente alla Nba. I giocatori guadagnano molto, e da subito, ma hanno perso la possibilità di imparare il gioco, e i suoi valori etici, in una situazione senza stress».Se oggi si pensa solo a schiacciare, a lei lo impedirono con una regola su misura. «Quella regola prima mi ha fatto arrabbiare, poi mi ha spinto a cercare alternative ».E qui è nato il suo marchio di fabbrica, il gancio cielo. «In realtà avevo cominciato a fare pratica di questo tiro sin dalle elementari, ed era già molto efficace».