Il nostro calcio

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Venerdì apro il giornale e leggo i risultati di calcio giovanile (e questo è già un paradosso...).Ancora più paradossale è vedere che molte partite terminano con risultati da pallamano: 12-1; 8-2; 11-0; 9-1; 10-0; 7-3.E' vero che il gol è l'essenza del gioco del calcio, ma non credo serva a qualcuno giocare una partita che termina 11-0. Molto diverso se termina 6-5! Il numero di gol è lo stesso, ma la difficoltà della partita considerevolmente diversa. Diceva Arrigo Sacchi, non troppo tempo fa intervenendo ad una trasmissione sportiva, che se tutto è troppo semplice acquisisci solo vizi....Molte scuole calcio hanno voluto con forza che tutti partissero giocando campionati provinciali, alla "pari" (?!?!), per poi passare, successivamente, ad una fase regionale. Ma con quale obiettivo? Risparmiare sulle trasferte? Mantenere nella propria società il giocatore bravino che altrimenti sarebbe andato altrove a giocare campionati più importanti? Non lo so! So solo che sulla Carta dei diritti del giovane calciatore, il sesto punto dice: diritto di misurarsi con giovani che abbiano le sue stesse possibilità di successo; mentre il settimo dice: diritto di partecipare a competizioni adeguate all'età. Non mi sembra che i risultati rispettino questi due punti. Si pensa a risparmiare su trasferte, rimborsi agli istruttori, a rivendicare (giustamente, se dovuti!) premi di preparazione, a trattenere più giocatori possibili nella propria scuola calcio, ma chi pensa veramente ai ragazzi? Chi investe per avere strutture adeguate, tecnici competenti (non basta che abbiano conoscenze o un passato illustre), campionati e tornei all'altezza (intendo chi riesce a giudicare in che campionati i propri giocatori possono stare, giocandosela sempre con onore)?Non servono risposte, spiegazioni o scusanti, sarebbe già un grande successo se qualcuno riflettesse su questi argomenti.