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Articolo di Giornale


28 settembre 2010 da la Gazzetta dello SportSacchi: «Rilanciamo i vivai»Il capo delle giovanili azzurre propone corsi per tecnici e campionato riserve La proposta Corvino: niente veti agli extracomunitari e un tetto per far giocare almeno sei italianiLUCA CALAMAI FIRENZE La «battaglia dei giovani» inizia nell' Aula Magna di Coverciano, in un grigio pomeriggio di fine settembre. Hanno risposto tutti alla chiamata alle armi di Arrigo Sacchi e Demetrio Albertini. Dirigenti, vecchi campioni, figure che lavorano da una vita a contatto con i ragazzi. Tre ore di dibattito. Senza neppure la tradizionale sosta per il caffè. Dopo la batosta ai mondiali in Sudafrica il calcio italiano ha capito che bisogna voltare pagina. Ripartendo dalla base, cioè dai nostri talenti. Bravi ma trascurati. Le proposte Arrigo ha un blocco notes pieno di appunti. Lui, come al solito, è un uomo d' attacco. Quindi, va al cuore del problema. «Il mio Milan aveva 5-6 grandi giocatori che arrivavano dal settore giovanile. Dobbiamo tornare a quei tempi. La legge Platini, con i bilanci virtuosi, obbligherà le società a crearsi i campioni in casa a costo zero». L' analisi della situazione è fondamentale. É come studiare il «nemico». I nostri ragazzi non trovano spazio, invecchiano senza avere opportunità, non hanno buoni maestri. Il nuovo responsabile per le nazionali giovanili, indica in tre mosse la rotta da seguire: 1) allenatori preparati e retribuiti in maniera adeguata; 2) strutture e materiale all' altezza e 3) grande attenzione all' aspetto etico e comportamentale. Sacchi spiega, a una platea che lo segue in religioso silenzio, la sua idea tattica: «Dobbiamo lavorare sul gioco, non sui solisti». Messaggio raccolto. A proposito di allenatori. Renzo Ulivieri, presidente dell' associazione, ha annunciato che in tempi brevi verranno organizzati due corsi per tecnici di settore giovanile. Un progetto che era stato colpevolmente abbandonato. Seconde squadre «Il salto dalla Primavera alla prima squadra è troppo grande. I nostri giovani invecchiano nei settori giovanili o vengono ceduti in prestito a club di Lega Pro dove raramente riescono a trovare spazio». Demetrio Albertini e Arrigo Sacchi sono favorevoli alla creazione della squadra riserve che dovrebbe partecipare o al campionato di Lega Pro, seconda divisione o al campionato Interregionale. Un modo per obbligare i nostri ragazzi a crescere. «É un progetto che si sposa a meraviglia con la prevista ristrutturazione dei campionati. Nel giro di due anni dovrebbe diventare operativo, ne abbiamo già parlato con i vari presidenti». Un' idea importante. Italiani protetti Il passaggio successivo è decidere se «proteggere» o meno i giocatori italiani. Pantaleo Corvino, d.s. viola, propone di abolire la differenza tra comunitari e extra-comunitari 8ora per le giovanili ma anche per la A) e di stabilire un numero fisso di italiani da avere sempre in campo. «É un argomento delicato - osserva Sacchi - anche perché è triste avere bisogno di una legge per veder giocare i nostri giovani. Tra l' altro noi siamo maestri nel creare le leggi e poi trovare il modo per dribblarle. In Spagna non esistono leggi protettive eppure le loro nazionali giovanili dominano a livello internazionale». Il dibattito, però, è aperto. Le società potrebbero accettare l' idea dei sei-sette italiani sempre presenti. La Figc è pronta a dare l' ok. E Corvino spinge pure per una licenza che obblighi i club di A e B ad avere dei campi ad hoc per i vivai. Incontri al top «I responsabili di Juve, Milan e Inter hanno spiegato che i ragazzi che hanno ceduto in prestito in lega Pro non riescono a trovare spazio. E stiamo parlando di alcune delle squadre Primavera più importanti. Bisogna cambiare approccio. Anche la stampa ci deve aiutare. Quando ero al Real Madrid, in uno spogliatoio di grandi campioni, i giornali spingevano per avere in campo dei giovani». Arrigo Sacchi vuole che la sua battaglia diventi la battaglia di tutti. Lui, l' uomo che ha rivoluzionato il calcio italiano ora cerca un' altra vittoria: i giovani al potere. **** x HA DETTO «Anche Inter, Juve e Milan faticano: i loro ragazzi non trovano spazio neanche in Lega Pro: deve cambiare la mentalità. In Spagna, ad esempio, è diverso» * * * IL DECALOGO DI ARRIGO Più campi e un lavoro di squadra La collaborazione con la Figc serve per il salto di qualità Il decalogo di Arrigo Sacchi. 1) Servono allenatori-maestri che sappiano lavorare con i giovani. 2) servono più campi di allenamento per i settori giovanili. 3) bisogna tornare alle seconde squadre e farle partecipare al campionato di Lega Pro o al campionale interregionale. 4) bisogna insegnare ai giovani educazione e senso etico. 5) le società devono tornare a investire in maniera importante sui settori giovanili. 6) bisogna lavorare sulla qualità del gioco e non sul valore del singolo. 7) può essere utile (ma non è indispensabile) imporre un numero fisso di italiani in campo nei campionati giovanili. 8) la federazione deve accompagnare questo progetto con degli investimenti adeguati. 9) i tecnici delle nazionali devono lavorare a stretto contatto con gli allenatori dei club. 10) la stampa deve spingere per la promozione dei talenti come succede in Spagna.Calamai Luca