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Post n°236 pubblicato il 25 Aprile 2011 da as_scacciapensieri
L'ALLENATORE TOTALE (ERNST HAPPEL) Nessun allenatore come lui, vinse dovunque in tutta Europa. La sua fine, in fondo al 1992, commosse il mondo del calcio, che ricordava l'energia e l'attivismo di questo gran viaggiatore della sfera di cuoio e non poteva non metterli a raffronto col volto tragicamente scavato delle ultime istantanee sui campi. Dopo tre anni lasciò Vienna per l'Olanda, chiamato a guidare dalla panchina l'ADO Den Haag, dove svolgeva un proficuo tirocinio, mettendo a punto le sue idee tattiche.
Il complesso possedeva alcune individualità di spicco, il regista Van Hanegem e il centravanti svedese Kindvall in particolare, ma era soprattutto il gioco totale ideato da Happel, difesa a zona e spinta atletica costante in ogni centimetro di campo, a fare della allora semisconosciuta squadra di Rotterdam una autentica potenza. Capace pochi mesi dopo di completare l'opera conquistando la Coppa Intercontinentale a spese dei "duri" argentini dell'Estudiantes.
L'anno dopo bissava il titolo, abbinandovi la coppa nazionale. Nel 1977-78, Happel sfiorava il capolavoro assoluto, vincendo il terzo titolo consecutivo e approdando alla finale di Coppa dei Campioni, dove incappava di nuovo nel Liverpool, capace di vincere solo di misura (1-0), nonostante il Bruges lo avesse affrontato indebolito dalle assenze.
Poi, le prime avvisaglie della malattia. Il gigante Happel, un omone di straordinaria gagliardia, viene colpito da un male a tutta prima misterioso, che lo fa dimagrire a vista d'occhio. Scende fino a 51 chili, i medici non rivelano la natura del morbo, si parla di una malattia del fegato o di un virus equatoriale. |
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