Il Nuovo Profeta

Sul Mangiare e sul Bere..


Allora un vecchio disse: Parlaci del Mangiare e del Bere.Ed egli disse:Vorrei che poteste vivere sempre con i prodotti della Quattro salti in padella e i Big Mac e i Mc Chicken di McDonald's, e crescere come tanti vitellini destinati alla mensa della gente che conta.Vorrei che poteste assaggiare le più rinomate prelibatezze dei migliori chef, che vi fossero preparate pietanze degne del tanto celebrato Gouffé.Ma siccome siete dei poveracci, e per nutrirvi dovete venire a scassare gli zebbedei a me, e per placare la sete preferite attaccarvi all'otre piuttosto che attingere alle acque dei nostri fiumi cristallini, cercate quanto meno di rendere questo atto, come dire, un tantinello più fine.Ad esempio tu, Giovanni: non ti si può sentire quando suggi la zuppa con quella specie di risucchio che tanto ricorda il rumore starnazzante dell'acqua nella vasca da bagno quando levi il tappo di gomma, o dello sciacquone non appena hai finito di defecare.E tu, Giacomo: non ti si può vedere quando, dopo avere accuratamente bevuto il sugo direttamente dal bordo bisunto del piatto, ti metti a investigare, con lo stesso dito con il quale in precedenza ti eri grattato tra le natiche e in seguito dentro un'orecchia, in lungo e in largo negli antri più nascosti della tua cavità orale; e quando poi, tirato fuori il frutto della tua ricerca e ammiratolo con la perizia di un orafo di fronte a un diamante rarissimo dalle mille facce, lo riponi come una reliquia sul piatto del tuo vicino o in mezzo a un tovagliolo già precedentemente, da te o da altri, utilizzato.E infine tu, Gaetano: vogliamo parlare di quando metti i piedi sulla tovaglia o prelevi gli spaghetti dalla scodella con le mani, o di tutte le volte che ti sposti su un lato per dare sfogo allo sfintere, o che ti premi lo stomaco per finire in bellezza i tuoi pranzi con un glorioso rutto degno del tremendissimo Re degli Orchi? E ne avrei ancora mille e mille da raccontare, volete che continui? Ma quelli che gli stavano davanti, visibilmente imbarazzati, cominciarono chi ad allargarsi i colletti con gli indici, chi a fischiettare qua e là, chi a spolverarsi gli abiti o a scalciare i ciottoli della strada.Maestro, dicci tu dunque qual è la giusta maniera di comportarsi a tavola..Ed egli rispose:Che vi posso dire, provate innanzitutto ad arrivare puntuali quando vi si invita a pranzo o a cena. Evitate di fare qualsivoglia tipo di rumore, non mettete i gomiti sul tavolo.. Che poi, cacchio d'un cacchio, mica è compito mio educarvi alle regole del bob ton. Ma perché vi preme tanto interrogarmi su questo argomento?E uno di quelli rispose:No, vedi.. E' che il figlio del notaio De Bortoli domenica fa la prima comunione, e.. siccome ci ha invitati a mangiare allo Scoglio Ubriaco, allora noi ci si chiedeva.. cioè, volevamo sapere..E il Maestro ribatté:E io perché non ne so niente? Allora lo stesso che aveva precedentemente preso la parola principiò a rispondere:Ecco.. è che.. siccome il locale è piccolo, e gli invitati sono molti, allora.. Maestro, non se la prenda.. MAESTRO.. Su, non faccia così..Ma quello già aveva preso la via di casa, evidentemente insoddisfatto della loro risposta.Spero che vi vada tutto di traverso, e che vi servano del pesce scaduto, porc@ç°§;:%&/#§..