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Post N° 363


Julius Kronberg e Joyce Lussu
A che cosa serve la poesia? Può servire.Vi faccio un esempio.Prendete una coppia che va abbastanza bene:due o tre lustri di convivenzacasa figli interessi comuni.I coniugi però, non essendo né sordi né orbiné privi di altri sensinaturalmente non immunidal notare che il mondo è pieno di persone attraentidell'altro sessodi cui alcune, per circostanze favorevoli,sarebbero passibili di un  incontro a letto. Sorge allora un problema che propone tre soluzioni. La prima è la tradizionale repressionenon concupire eccetera non appropriarti dell'altrui proprietàper cui il coniuge viene equiparato a un comòLuigi XVI o a un televisore a colorio a un qualsiasi oggetto di un certo valoreche non sarebbe corretto rubare. La seconda soluzione è l'adulterioaltrettanto tradizionaleche crea una quantità di complicazionila lealtà (glielo dico o non glielo dico?)lo squallore di motel occasionalila necessità di costruire marchingegni di coperturache non eliminano la pauradi fastidiose spiegazioni. La terza soluzione è senza dubbio la più praticaSi prendono i turbamenti e i sentimentile emozioni e le tentazionisi mescolano bene si amalgama l'immaginecon un brodo di fantasiae ci si fa su una poesiache si mastica e si sublimafino a corretta stesura sulla macchina da scriveree infine si manda giùsi digerisce con un po’ di amarod'erbe naturalie poi non ci si pensa più.