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Post N° 399


Olbinski e Leti
MAGNOLIAÈ un frutto di ficosquarciato da un morso – il pube languidoche riposa umido sotto le lenzuola –che secerne a gocce,lungo la buccia verde e liscia,dal picciolo strappatoil liquido vischioso e bianco come il latte.Migrano sull’albero nodoso i pensieri stanchi;oltrepassando il diaframmadi una finestra dagli scuri socchiusie graffiandosi con le sue foglie ruvide e ampie.La stanza non è buia; è solo in penombraed è per questo che accogliesilentetutti i rumori e gli odori dolci dell’estate.È bastato poco perché estremità carnoses’aprissero al tocco leggero di dita esperte.Sei come il vento bizzarro e impudico di giugno:che sfoglia e scarta i petali dei fiori della magnoliae ne disperde poi,nell’aria, il polline giallo e farinoso. (Cristina Leti)