La vita dei balconi mi desta spesso un sentimento che, senza timore di esagerazione, si approssima con pericolo all'invidia.
Ci sono mattinate in cui desidero confondermi a quel freddo di ringhiera pitturata male, tra gocce d'acqua e gocce di colore coagulate, e stare solamente ad osservare l'andare di porzioni d'universo sottostante, le processioni numerate di automobili e di nervose frette mattutine.
Vorrei vedere tutto, e perchè no, sentire tutto il respirare, l'imprecazione ed anche la bestemmia, il bacio sulla bocca e la stretta di mano, di quella umanità della mattina, per niente interessante, e forse un po' per questo interessante...
Spesso, quando mi tocca uscire presto, mi precipito quasi contento in quella confusione di mani e di borse, sperando che qualcuno ridacchiando, ci osservi, magari un po' desiderandoci, dal privilegio della vetta di un balcone...