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Il segnale convenzionale mi avvisava che l’avventura stava per cominciare:
volo libero.
Raggiungo il luogo convenuto. Madame era lì, sulla pista di decollo:
i motori già al massimo.
Strana Madame: raffinata donna dal cuore di scugnizza ribelle, insofferente
alle briglie delle convenzioni e della forma.
Salgo sul mezzo e via!
Dopo qualche minuto eravamo lontano dalle nostre realtà e, dopo poco
ancora, lontano dalla Terra stessa.
I viaggi con Madame sono sempre avventure imprevedibili ed affascinanti:
e, viaggio dopo viaggio, senza accorgersene, ci allontaniamo sempre più
dalla Terra, che resta un puntino lontano: nei nostri cuori e nella
nostra memoria un’ombra, un ricordo, della cui esistenza non siamo –
in fondo in fondo – più nemmeno certe!
E’ da tempo che io e Madame cerchiamo l’inesplorato, e l’inesplorato,
per sua natura, non è necessariamente riconducibile alle categorie
di ciò che è già noto: categorie razionali, emozionali … e spesso
nemmeno il linguaggio comunemente parlato è adatto ad esplorarlo
o a rappresentarlo… ne richiede uno suo.
Ma io e Madame abbiamo messo a punto una forma di comunicazione
e di espressione che soddisfa pienamente le nostre curiosità cognitive
e la nostra necessità di comunicare: a volte sono parole comuni,
ma in un’accezione assolutamente esclusivamente nostra, a volte
sono neologismi, suoni onomatopeici, cenni di richiamo a ricordi comuni,
sguardi…
E così, insieme, ed in perfetta sintonia, di tanto in tanto, voliamo
libere, in aree dove nessuno ci può intaccare: anche se vicine,
vicinissime al nostro reale, durante questi avventurosi voli io
e Madame siamo impermeabili a chiunque, a qualunque cosa.
Viviamo questi voli di libertà consumando – in modo complementare –
l’una la vita dell’altra. Due opposti che si completano alla perfezione:
il suo vissuto appaga il mio non vissuto, le sue esperienze le mie non
esperienze… e forse il reciproco accade per lei.
Specchio di quella parte d’anima che resta spesso senza sufficiente luce.
Poi, piano piano, si atterra, si scende con i piedi sul suolo: ma l’anima si
attarda ancora un po’ lì, dove si è librata, non vorrebbe rientrare …
Inevitabile! Ma attende fiduciosa il prossimo volo.
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