« Messaggio #123 | BELLA ALTERA, SNOB E ROMANA » |
La strada dove cammino è quel che è,
le forme e i colori sono quelli che sono:
ha discese e salite, è facile e difficile, dolce e amara.
Io lo so bene: nessun paradiso mi attende,
nessuno mi può consolare, uomo o Dio,
nessuno ho posto sopra di me
e non ho costruito altari a cui inchinarmi e pregare.
Nulla può quindi dare o togliere
la tristezza e il dolore o il piacere
e la felicità e la vita stessa.
Unico degno mito superiore è la vita,
ideale supremo cui dedico me stesso,
onorato voluto e bramato:
vivere è mio giudice e rifugio,
nessuna disperazione è maggiore del non vivere.
Prevedo solo un giorno veramente nero
quando la nera compagna della vita mi vorrà
e quel giorno al tramonto non sarà
scrigno di nuove albe ma solo di vuota tristezza.
Allora tutto il possibile odio non basterà.
Non mi posso illudere: la strada è quel che è;
non perderò tempo dietro consolazioni fantastiche
e ben so quanto nessun pensiero possa modificare
l'essenza reale e cruda della vita e della morte;
ho deciso di vivere guardandole senza paura
accettando quel che inevitabilmente sono.
Tra me e loro nessun velo, cristallo o lente deformante
per addolcirne le punte sgradevoli,
nessun occhiale rosa o grigio
dovrà modificare questa immagine.
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