Creato da lady_bel il 16/01/2007

ilpeloedilvizio

Il lupo perde il pelo ma non il vizio....

 

Messaggi di Febbraio 2007

Post N° 96

Post n°96 pubblicato il 28 Febbraio 2007 da uriah2006

Cielo oscuro

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Oscuro è il cielo,

il mio pensiero vola lontano

attraversando oceani e montagne,

la tristezza dilaga in me

come un maremoto che affoga

storie di vita vissuta invano.

Sento canti di Angeli che

cercano di salvare la mia anima,

ma lei sfugge con rabbia che uccide.

Voglio raggiungere il luogo della vita eterna,

ma il cammino è devastante per anima

e cuore!

Saprò camminare a testa alta senza

cadere nel vuoto eterno?

 
 
 

Post N° 95

Post n°95 pubblicato il 28 Febbraio 2007 da lady_bel

BOCCACCIO E OLBINSKY

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[ISCINTA E SCALZA, CON LE TREZZE AVVOLTE]

Iscinta e scalza, con le trezze avvolte,
e d'uno scoglio in altro trapassando,
conche marine da quelli spiccando,
giva la donna mia con le altre molte.

E l'onde, quasi in sé tutte raccolte,
con picciol moto i bianchi piè bagnando,
innanzi si spingevan mormorando
e ritraènsi iterando le volte.

E se tal volta, forse di bagnarsi
temendo, i vestimenti in su tirava,
sì ch'io vedeo più della gamba schiuso,

oh, quali avria veduto allora farsi,
chi rimirato avesse dov'io stava,
gli occhi mia vaghi di mirar più suso!

 
 
 

Post N° 94

Post n°94 pubblicato il 28 Febbraio 2007 da lady_bel

Picasso e Salinas

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(Non respingere i sogni perché sono sogni)

Non respingere i sogni perché sono sogni.
Tutti i sogni possono
essere realtà, se il sogno non finisce.
La realtà è un sogno. Se sogniamo
che la pietra è pietra, questo è la pietra.
Ciò che scorre nei fiumi non è acqua,
è un sognare, l'acqua, cristallina.
La realtà traveste
il sogno, e dice:
"Io sono il sole, i cieli, l'amore".
Ma mai si dilegua, mai passa,
se fingiamo di credere che è più che un sogno.
E viviamo sognandola. Sognare
è il mezzo che l'anima ha
perché non le fugga mai
ciò che fuggirebbe se smettessimo
di sognare che è realtà ciò che non esiste.
Muore solo
un amore che ha smesso di essere sognato
fatto materia e che si cerca sulla terra.

Pedro Salinas nasce a Madrid, il 27 novembre 1891.

 

 
 
 

Post N° 93

Post n°93 pubblicato il 27 Febbraio 2007 da uriah2006

L'Albero degli amici

 

Esistono persone nelle nostre vite che ci rendono felici

per il semplice caso di avere incrociato il nostro

cammino. Alcuni percorrono il cammino al nostro fianco,

vedendo molte lune passare, gli altri li vediamo appena

tra un passo e l'altro. Tutti li chiamiamo amici e ce

sono di molti tipi. Talvolta ciascuna foglia di un

albero rappresenta uno dei nostri amici. Il primo che

nasce è il nostro amico Papà e la nostra amica Mamma,

che ci mostrano cosa è la vita. Dopo vengono gli amici

Fratelli, con i quali dividiamo il nostro spazio

affinché possano fiorire come noi. Conosciamo tutta la

famiglia delle foglie che rispettiamo e a cui auguriamo

ogni bene. Ma il destino ci presenta altri amici i quali

non sapevamo avrebbero incrociato il nostro cammino.

Molti di loro li chiamiamo amici dell'anima, del cuore.

Sono sinceri, sono veri. Sanno quando non stiamo bene,

sanno cosa ci fa felici. E alle volte uno di questi

amici dell'anima si installa nel nostro cuore e allora

lo chiamiamo innamorato. Egli da luce ai nostri occhi,

musica alle nostre labbra, salti ai nostri piedi. Ma ci

sono anche quegli amici di passaggio, talvolta una

vacanza o un giorno o un'ora. Essi collocano un sorriso

nel nostro viso per tutto il tempo che stiamo con loro.

Non possiamo dimenticare gli amici distanti, quelli che

stanno nelle punte dei rami e che quando il vento soffia

appaiono sempre tra una foglia e l'altra. Il tempo

passa, l'estate se ne va, l'autunno si avvicina e

perdiamo alcune delle nostre foglie, alcune nascono

l'estate dopo, e altre permangono per molte stagioni. Ma

quello che ci lascia felici è che le foglie che sono

cadute, continuano a vivere con noi, alimentando le

nostre radici con allegria. Sono ricordi di momenti

meravigliosi di quando incrociarono il nostro cammino.

Ti auguro, foglia del mio albero, pace amore fortuna e

prosperità. Oggi e sempre... semplicemente perché ogni

persona che passa nella nostra vita è unica. Sempre

lascia un poco di se e prende un poco di noi. Ci saranno

quelli che prendono molto, ma non ci sarà chi non lascia

niente. Questa è la maggior responsabilità della nostra

vita e la prova evidente che due anime non si incontrano

per caso.

 
 
 

Bouguereau e le donne

Post n°92 pubblicato il 26 Febbraio 2007 da lady_bel

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Le due donne s’incontrano; ormai è quasi  una consuetudine quel loro appuntamento. L’una è simile all’altra, si aiutano prendendo coscienza di se stesse, nella ingannevole presunzione che almeno una delle due abbia la lucidità su quanto loro accade.

Come tutte le donne, quando raramente esse si trovano, parlando si sfiorano appena, giusto per sentire il calore della pelle. Si sorridono spesso, si capiscono con lo sguardo e si compensano.

Cos’è che non va? Chiede l’una all’altra, fermandole lo sguardo e trattenendoglielo nel suo.

Le parole finalmente escono come un torrente.

 

Il ginocchio di lui piantato tra le gambe,  mi teneva contro il muro per i polsi, ho ancora la sensazione del freddo dell’intonaco; - Dimmi che sei mia – aveva il tono della voce basso, pericolosamente basso. Ed io sentivo crescere la paura così come cresceva il sesso di lui contro il mio. Ed ancora: - dimmi che sei mia, sei solo mia – non pensavo più e più lui parlava più io m’astraevo, non ricordavo che fosse così forte e ogni minimo sforzo per evitarlo era vano.

 

La donna soffoca piccoli singhiozzi nel raccontare, lucide lacrime scendono e si mischiano alle lacrime dell’altra che le tiene leggera le mani.

 

- Dimmelo, voglio che lo dici, dillo che sei mia – incalzava lui prepotente. Non volevo pensare più capisci? Non volevo che mi baciasse. Non volevo che muovendosi mi rompesse il telefonino già a pezzi ai suoi piedi.

L’altra annuisce, muta, è sconvolta ma la incoraggia a continuare.

 

Non erano le sue mani, soffermate sul mio corpo per darmi forzatamente il piacere né il suo sguardo né il dolore fisico che mi causava il suo movimento.  Ma era il suo odore, il suo sapore che non erano  più miei da troppi anni quel che più m’hanno disgustato; quel bacio rubato contro il muro con il viso con la barba lunga che mi strusciava contro il mio  graffiando le mie labbra ed il mio seno.

 

Così dicendo le mostra i segni rossi tutt’attorno alla bocca e alla parte di decolté visibile.

 

Avrei dato tutto purchè finisse subito, gli avrei dato qualunque cosa ma non sono stata capace di aprire bocca e dirgli ciò che si aspettava di sentire. Tutto, credimi. Ero fuori di me per il dolore e la vergogna. Oddio che ho fatto? Non dimenticherò mai più le sue labbra schifose. Mai più.

La donna geme scossa dai singulti, l’altra le si fa a fianco.

Lo so,, è successo anche a me, nessuno può capirti come posso farlo io in questo momento. So bene cosa ti viene richiesto con quelle poche parole: - dimmi che sei mia, che sei mia, tutta mia – so bene cosa vuol dire vivere quell’attimo con l’angoscia di non essere te stessa. So bene.

La donna guarda l’altra, è stupita, sconcertata. Non sapeva né aveva immaginato. Ora sa.

 

Sai ciò che più mi ha fatto male? E’ che nessuno degli altri si è accorto di nulla, ed anche quando se ne fosse accorto avrebbe fatto finta di nulla. Erano tutti fermi e fissi sulle proprie storie, sulle proprie angosce sui propri sentimenti. Solo il più giovane tra tutti loro, quello che men che meno avrei creduto, solo lui  ha intuito e solo a lui ho dovute poche spiegazioni, solo a lui ho voluto dirlo Solo lui ha compreso e accolto la mia malinconia. Se avessi avuto un figlio sarebbe stato come lui.

 

L’abbraccia, la donna le sorride e le ricambia l’affettuosità. Hanno entrambe i volti gonfi, segnati dalle piccole lacrime sgorgate.

Funziona così tra loro, si raccontano le tragedie della loro folle e stanziale vita facendo finta di nulla, senza dimenticare ma solo elaborando al meglio per non soffrire.

Parlano di loro come erano. Poi di come sono diventate. Non c’è rimpianto in loro nel guardarsi parallelamente camminare e al tempo stesso così diversamente svilupparsi.

Sembrano felici.

 
 
 

VUOI VENIRE?

Post n°91 pubblicato il 26 Febbraio 2007 da ilducadgl0

CON ME, A FARE UNA PASSEGGIATA

NEL BOSCO DI KLIMT?

SI NARRA CHE SUCCEDANO COSE

PAZZESCHE AL LIMITE DELLA

LEGENDA.

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Post N° 90

Post n°90 pubblicato il 26 Febbraio 2007 da lady_bel

Ancora Monet, per farmi perdonare sapendo, ovviamente, di essere una pessima giocatrice.

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Post N° 89

Post n°89 pubblicato il 26 Febbraio 2007 da lady_bel

Oggi la dolcezza del tratti di Monet e l'impertinenza della Nichols

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Conformazioni

Lui le assegna tutte le conformazioni
Dell’Europa.
Lei gli offre un’esplosione di pappagalli.
Lui le regala lisci capelli biondi
E una bianca frenesia.
Lei gli dà lana nera. L’oscurità dei suoi frutti gemelli.
Lui le dona uranio, platino, alluminio
e concordia.
Lei le sue “natiche Bantu”.
Lui celebra la spina dorsale sotto la pelle di lei.
Lei canta il suo alabastro e glielo accarezza.
Lui fa come Colombo
Che cade sulle rive intricate del suo frutteto riccio.
Lei gli consegna di nuovo le Indie tutte
Ma questa volta chiude le lunghe gambe
piano piano
facendo della testa di lui il trono d’oro del suo impero.

(Grace Nichols – Guyana/UK)

Grace Nichols è nata a Georgetown, Guyana, nel 1950 ed è cresciuta in un piccolo villaggio sulla costa guyanese. Ha lavorato come insegnante e giornalista e, dopo essersi laureata in scienza della comunicazione all’università della Guyana, ha vissuto a lungo nelle aree rurali più remote di quel paese. Vive nel Regno Unito dal 1977. La sua prima raccolta di poesie, I is a Long-Memoried Woman, è uscita nel 1983. Il libro si aggiudicò il prestigioso Commonwealth Poetry Prize e un film tratto da quel testo ottenne la medaglia d’oro all’International Film and Television Festival di New York. Le seguenti raccolte poetiche includono The Fat Black Woman's Poems (1984), Lazy Thoughts of a Lazy Woman (1989), e Sunris (1996). A quella di poeta, Nichols affianca una ricca produzione di romanzi e libri per l’infanzia, ispirati soprattutto dal folklore della Guyana e dalle leggende Amerindie. Il suo libro per ragazzi più recente è The Poet Cat (2000).Vive in Inghilterra con il suo compagno, il poeta John Agard.

 www.sagarana.net

 
 
 

Post N° 88

Post n°88 pubblicato il 23 Febbraio 2007 da lady_bel

Oggi Olbinski e Prévert
dispensatori di sogni

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Per te amore mio

Sono andato al mercato degli uccelli
E ho comprato uccelli
Per te
amor mio
Sono andato al mercato dei fiori
E ho comprato fiori
Per te amor mio
Sono andato al mercato di ferraglia
E ho comprato catene
Pesanti catene
Per te
amor mio
E poi sono andato al mercato degli schiavi
E t'ho cercata
Ma non ti ho trovata
amore mio.

Jacques Prévert

 
 
 

INTERVALLO

Post n°87 pubblicato il 22 Febbraio 2007 da seduzir64
 
 
 

TU

Post n°86 pubblicato il 22 Febbraio 2007 da ilducadgl0

CREDO CHE QUESTA SIA LA RAPPRESENTAZIONE DI KLIMT

CHE PIU' TI SOMIGLIA: BIONDA, BELLA, AFFASCINANTE E PARECCHIO

INTELLIGENTE E SOGNATRICE.

UN BESO

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Post N° 85

Post n°85 pubblicato il 22 Febbraio 2007 da maronardo

Il piccolo Eros di Caravaggio per la tua fantasia, affinchè le tue ali si spieghino e ti portino lontano.

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SI ESIBISCE

Post n°84 pubblicato il 21 Febbraio 2007 da ilducadgl0

LA PROVOCAZIONE E' UNO DEI GIOCHI PIU' SOTTILI DELLA SEDUZIONE,

CONFONDE LE IDEE, FA PERDERE LA TESTA, MANDA IN GIOSTRA GLI ORMONI,

(CHE SI DIVERTONO COSI' A PRENDERE IL CODINO). LE DONNE SONO LE MAGHE

 DI QUESTA ANTICA ARTE, CHE ALLE VOLE SI TRAMANDA ALTRE SI IMPARA

 OVE CAPITA, LA SI PUO' IMPROVVISARE, MA NON E' LA STESSA COSA......

Egon-Schiele-Knieende-Halfnaakte-83221.jpg | 16.2 kB | 400x255

 
 
 

Post N° 82

Post n°82 pubblicato il 20 Febbraio 2007 da uriah2006

Amore e follia

Si racconta che una volta, tanto tempo fa, tutti i sentimenti, le qualità e i difetti dell’uomo si riunirono. Dopo che la Noia aveva sbadigliato per l’ennesima volta la Pazzia propose di andare a giocare a nascondino. 

 

La Curiosità chiese: "A nascondino? Come si fa?"

 

"E’ un gioco" spiegò la Follia "io mi copro gli occhi e incomincio a contare fino a un milione. Voi intanto Vi nascondete e quando non c’è più nessuno in giro e io ho finito di contare, il primo di voi che trovo rimane al mio posto a fare la guardia per continuare il gioco".

 

L’Entusiasmo ballò seguito dall’Euforia e dall’Allegria e fece tanti salti che finì per convincere il Dubbio e l’Apatia, la quale non aveva mai voglia di fare nulla.

 

Ma non tutti vollero partecipare... la Verità preferì non nascondersi, la Superbia disse che era un gioco molto sciocco e la Codardia preferì non rischiare.

 

"Uno, due, tre... " incominciò a contare la Follia.

 

La prima a nascondersi fu la Pigrizia, che si nascose dietro la prima pietra del cammino.
La Fede salì in cielo e l’Invidia si nascose dietro l’ombra del Trionfo che era riuscito a salire in cima all’albero più alto.

 

La Generosità invece non riusciva a nascondersi, ogni posto che trovava lo lasciava ai suoi amici. Un lago cristallino? Ideale per la Bellezza. Un cespuglio? Perfetto per la Timidezza. Un soffio di vento? Giusto per la Libertà. Alla fine la Generosità decise di nascondersi dietro un raggio di sole.

 

L’Egoismo invece si prese subito il posto migliore e superconfortevole, tutto per lui.

 

La Bugia si nascose... veramente non si sa dove e la Passione e il Desiderio si nascosero nel centro di un vulcano.

 

La Dimenticanza... non ce lo ricordiamo!

 

Quando la Follia arrivò a contare fino a 999.999, l’Amore ancora non aveva trovato un luogo per nascondersi, perchè erano tutti occupati.  Alla fine vide un roseto e decise di nascondersi lì, fra le bellissime rose.

 

"Un milione!!!" disse la Follia che iniziò a cercare.

 

La prima a farsi scoprire fu la Pigrizia. Poi la Fede, poi la Passione e il Desiderio, che aveva sentito vibrare dentro il vulcano, trovò quindi l’Invidia che si era nascosta dove stava il Trionfo. Camminando, vicino al lago trovò la Bellezza, poi il Dubbio, il quale non aveva ancora deciso dove nascondersi.

 

E poi uno dopo l’altro incontrò tutti gli altri, tranne l’ Amore.

 

La Follia iniziò a cercarlo dietro a ogni albero, sotto il ruscello, in cima alla montagna e quando fu sul punto di darsi per vinta, vide il roseto e iniziò a muovere i rami, quando all’improvviso si sentì un doloroso grido.

 

Le spine avevano ferito negli occhi l’Amore! La Follia non seppe cosa fare e come chiedergli scusa.

Pianse, pregò, implorò e chiese perdono.

 

Da allora, da quando per la prima volta sulla terra si giocò a nascondino, l’Amore fu cieco e la Follia non lo lasciò mai più.

 
 
 
 

Post N° 81

Post n°81 pubblicato il 20 Febbraio 2007 da lady_bel

Questa sera la rabbia della Stevenson e la solitudine di Lautrec

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Detto fra noi

Non credere
che non lo sappia
che quando mi parli
la mano della tua mente
senza farsene accorgere
mi sfila le calze,
e si muove cieca e intraprendente
lungo la mia coscia.

Non credere
che non lo sappia
che lo sai
che tutto ciò che dico
è un indumento.

(Anne Stevenson – UK)

Anne Stevenson è nata nel 1933 a Cambridge (UK) da famiglia americana. Suo padre era il filosofo C.L. Stevenson. È cresciuta nel New England e ha studiato musica e lingue all’università del Michigan. È tornata in Gran Bretagna nel 1954 e vive attualmente in Galles. Ha pubblicato dieci raccolte poetiche: i Selected Poems 1956-1986 sono usciti nel 1987 e i Collected Poems, per Oxford nel 1996 e per Bloodaxe nel 2000. Importante anche per la sua attività di critica e biografa, ha pubblicato uno studio su Elizabeth Bishop e una influente biografia di Sylvia Plath, Bitter Fame, 1989

www.sagarana.net/rivista/numero11/poesia1.html

 
 
 

VOLA

Post n°80 pubblicato il 20 Febbraio 2007 da ilducadgl0

LE SUE ALI SONO STRANE,

UNA BIANCA ED UNA NERA.

LEI LO SA, L'HA  SEMPRE SAPUTO, L'HA INTUITO SUBITO, ANCOR

PRIMA DI PARLARLE. SONO IN GRADO DI PORTARSI IN CIELO

VICENDEVOLMENTE, COME RARAMENTE PUO' SUCCEDERE

FRA ANGELI E PERSONE, FRA ANGELI CHE DIVENTANO PERSONE

E DONNE ED UOMINI CON LE ALI E SENZA. CON PENSIERI,

FRASI SCRITTE E CON LA SOAVE VOCE TALVOLTA ROTTA

DALL'EMOZIONE, DOLCE E TALVOLTA ARDITA.

VIVONO UN'ESPERIENZA CHE RARAMENTE HA PARI ED

E' PER QUESTO CHE NON DEVE LASCIARE DUBBI,

LACRIME E PERPLESSITA, MA DEVE CONDURLI LONTANO

IN VOLO, FRA REALTA' E FANTASIA.

UN BESO 

03 Il paradiso terrestre_ Jan Brueghel e Pietro Paolo Rubens_olio su tavola cm 72x114 .jpg | 186.1 kB | 945x600

 
 
 

Post N° 79

Post n°79 pubblicato il 19 Febbraio 2007 da lady_bel

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Monte Liupan

Alto il cielo, nuvole chiare,
ci fermiamo a guardare le anatre selvatiche
che volano verso il sud.
Se non giungiamo alla Grande Muraglia
non siamo veri cinesi,
conto sulle dita il cammino percorso:
diecimila chilometri.

Sull'alta vetta del monte Liupan
le bandiere rosse lentamente
si srotolano al vento dell'ovest.
Oggi teniamo in mano la lunga corda:
quando legheremo il Dragone Verde?

 
 
 

STUPENDAMENTE

Post n°78 pubblicato il 19 Febbraio 2007 da ilducadgl0

RIPOSI, COME SAI FARE TU,

LE TUE MEMBRA BELLISSIME.

MA APPENA IL RISVEGLIO

TI COGLIERA', L'ATTIVITA' CELEBRALE

FANTASIOSA E SPRIZZANTE CHE HAI,

TI RICONDURRA' INEVITABILMENTE

A QUEI PENSIERI.

E VOLERAI E RIDERAI,

ALLA VITA ED ALLA GIORNATA,

SOLO COME TU, CON IL TUO

PARTICOLARE SPIRITO, SAI FARE.

UN BESO

Bisce d'acqua IV Stampa artistica di Gustav Klimt

 
 
 

Post N° 77

Post n°77 pubblicato il 19 Febbraio 2007 da lady_bel

Oggi Olbinski e Alda Merini

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Nel cerchio di un pensiero


a volte mi riposo sognando
e lí sta il tuo peccato
perché mi entri nel corpo
e il corpo si appassiona
gridando di un'estasi che non è sua
altri giovani amanti diciamo
che sono presenti
nei tuoi baci nelle mie disattenzioni
infatti su di me hanno camminato
le ombre dei morti
di coloro che sono inceneriti
in un letto
e non hanno mai avuto niente.
 

 
 
 

Post N° 76

Post n°76 pubblicato il 17 Febbraio 2007 da uriah2006

I veri amici sono quelli che si scambiano reciprocamente
fiducia, sogni e pensieri, virtù, gioie e dolori;
sempre liberi di separarsi,
senza separarsi mai.
~ A. Bougeard

 
 
 

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