Messaggi di Febbraio 2007
Post n°96 pubblicato il 28 Febbraio 2007 da uriah2006
Cielo oscuro Oscuro è il cielo, il mio pensiero vola lontano attraversando oceani e montagne, la tristezza dilaga in me come un maremoto che affoga storie di vita vissuta invano. Sento canti di Angeli che cercano di salvare la mia anima, ma lei sfugge con rabbia che uccide. Voglio raggiungere il luogo della vita eterna, ma il cammino è devastante per anima e cuore! Saprò camminare a testa alta senza cadere nel vuoto eterno? |
Post n°95 pubblicato il 28 Febbraio 2007 da lady_bel
BOCCACCIO E OLBINSKY [ISCINTA E SCALZA, CON LE TREZZE AVVOLTE] Iscinta e scalza, con le trezze avvolte, |
Post n°94 pubblicato il 28 Febbraio 2007 da lady_bel
Picasso e Salinas (Non respingere i sogni perché sono sogni) Non respingere i sogni perché sono sogni. Pedro Salinas nasce a Madrid, il 27 novembre 1891.
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Post n°93 pubblicato il 27 Febbraio 2007 da uriah2006
L'Albero degli amici Esistono persone nelle nostre vite che ci rendono felici per il semplice caso di avere incrociato il nostro cammino. Alcuni percorrono il cammino al nostro fianco, vedendo molte lune passare, gli altri li vediamo appena tra un passo e l'altro. Tutti li chiamiamo amici e ce sono di molti tipi. Talvolta ciascuna foglia di un albero rappresenta uno dei nostri amici. Il primo che nasce è il nostro amico Papà e la nostra amica Mamma, che ci mostrano cosa è la vita. Dopo vengono gli amici Fratelli, con i quali dividiamo il nostro spazio affinché possano fiorire come noi. Conosciamo tutta la famiglia delle foglie che rispettiamo e a cui auguriamo ogni bene. Ma il destino ci presenta altri amici i quali non sapevamo avrebbero incrociato il nostro cammino. Molti di loro li chiamiamo amici dell'anima, del cuore. Sono sinceri, sono veri. Sanno quando non stiamo bene, sanno cosa ci fa felici. E alle volte uno di questi amici dell'anima si installa nel nostro cuore e allora lo chiamiamo innamorato. Egli da luce ai nostri occhi, musica alle nostre labbra, salti ai nostri piedi. Ma ci sono anche quegli amici di passaggio, talvolta una vacanza o un giorno o un'ora. Essi collocano un sorriso nel nostro viso per tutto il tempo che stiamo con loro. Non possiamo dimenticare gli amici distanti, quelli che stanno nelle punte dei rami e che quando il vento soffia appaiono sempre tra una foglia e l'altra. Il tempo passa, l'estate se ne va, l'autunno si avvicina e perdiamo alcune delle nostre foglie, alcune nascono l'estate dopo, e altre permangono per molte stagioni. Ma quello che ci lascia felici è che le foglie che sono cadute, continuano a vivere con noi, alimentando le nostre radici con allegria. Sono ricordi di momenti meravigliosi di quando incrociarono il nostro cammino. Ti auguro, foglia del mio albero, pace amore fortuna e prosperità. Oggi e sempre... semplicemente perché ogni persona che passa nella nostra vita è unica. Sempre lascia un poco di se e prende un poco di noi. Ci saranno quelli che prendono molto, ma non ci sarà chi non lascia niente. Questa è la maggior responsabilità della nostra vita e la prova evidente che due anime non si incontrano per caso. |
Post n°92 pubblicato il 26 Febbraio 2007 da lady_bel
Le due donne s’incontrano; ormai è quasi una consuetudine quel loro appuntamento. L’una è simile all’altra, si aiutano prendendo coscienza di se stesse, nella ingannevole presunzione che almeno una delle due abbia la lucidità su quanto loro accade. Come tutte le donne, quando raramente esse si trovano, parlando si sfiorano appena, giusto per sentire il calore della pelle. Si sorridono spesso, si capiscono con lo sguardo e si compensano. Cos’è che non va? Chiede l’una all’altra, fermandole lo sguardo e trattenendoglielo nel suo. Le parole finalmente escono come un torrente.
Il ginocchio di lui piantato tra le gambe, mi teneva contro il muro per i polsi, ho ancora la sensazione del freddo dell’intonaco; - Dimmi che sei mia – aveva il tono della voce basso, pericolosamente basso. Ed io sentivo crescere la paura così come cresceva il sesso di lui contro il mio. Ed ancora: - dimmi che sei mia, sei solo mia – non pensavo più e più lui parlava più io m’astraevo, non ricordavo che fosse così forte e ogni minimo sforzo per evitarlo era vano.
La donna soffoca piccoli singhiozzi nel raccontare, lucide lacrime scendono e si mischiano alle lacrime dell’altra che le tiene leggera le mani.
- Dimmelo, voglio che lo dici, dillo che sei mia – incalzava lui prepotente. Non volevo pensare più capisci? Non volevo che mi baciasse. Non volevo che muovendosi mi rompesse il telefonino già a pezzi ai suoi piedi. L’altra annuisce, muta, è sconvolta ma la incoraggia a continuare.
Non erano le sue mani, soffermate sul mio corpo per darmi forzatamente il piacere né il suo sguardo né il dolore fisico che mi causava il suo movimento. Ma era il suo odore, il suo sapore che non erano più miei da troppi anni quel che più m’hanno disgustato; quel bacio rubato contro il muro con il viso con la barba lunga che mi strusciava contro il mio graffiando le mie labbra ed il mio seno.
Così dicendo le mostra i segni rossi tutt’attorno alla bocca e alla parte di decolté visibile.
Avrei dato tutto purchè finisse subito, gli avrei dato qualunque cosa ma non sono stata capace di aprire bocca e dirgli ciò che si aspettava di sentire. Tutto, credimi. Ero fuori di me per il dolore e la vergogna. Oddio che ho fatto? Non dimenticherò mai più le sue labbra schifose. Mai più. La donna geme scossa dai singulti, l’altra le si fa a fianco. Lo so,, è successo anche a me, nessuno può capirti come posso farlo io in questo momento. So bene cosa ti viene richiesto con quelle poche parole: - dimmi che sei mia, che sei mia, tutta mia – so bene cosa vuol dire vivere quell’attimo con l’angoscia di non essere te stessa. So bene. La donna guarda l’altra, è stupita, sconcertata. Non sapeva né aveva immaginato. Ora sa.
Sai ciò che più mi ha fatto male? E’ che nessuno degli altri si è accorto di nulla, ed anche quando se ne fosse accorto avrebbe fatto finta di nulla. Erano tutti fermi e fissi sulle proprie storie, sulle proprie angosce sui propri sentimenti. Solo il più giovane tra tutti loro, quello che men che meno avrei creduto, solo lui ha intuito e solo a lui ho dovute poche spiegazioni, solo a lui ho voluto dirlo Solo lui ha compreso e accolto la mia malinconia. Se avessi avuto un figlio sarebbe stato come lui.
L’abbraccia, la donna le sorride e le ricambia l’affettuosità. Hanno entrambe i volti gonfi, segnati dalle piccole lacrime sgorgate. Funziona così tra loro, si raccontano le tragedie della loro folle e stanziale vita facendo finta di nulla, senza dimenticare ma solo elaborando al meglio per non soffrire. Parlano di loro come erano. Poi di come sono diventate. Non c’è rimpianto in loro nel guardarsi parallelamente camminare e al tempo stesso così diversamente svilupparsi. Sembrano felici. |
Post n°91 pubblicato il 26 Febbraio 2007 da ilducadgl0
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Post n°90 pubblicato il 26 Febbraio 2007 da lady_bel
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Post n°89 pubblicato il 26 Febbraio 2007 da lady_bel
Oggi la dolcezza del tratti di Monet e l'impertinenza della Nichols Conformazioni (Grace Nichols – Guyana/UK) Grace Nichols è nata a Georgetown, Guyana, nel 1950 ed è cresciuta in un piccolo villaggio sulla costa guyanese. Ha lavorato come insegnante e giornalista e, dopo essersi laureata in scienza della comunicazione all’università della Guyana, ha vissuto a lungo nelle aree rurali più remote di quel paese. Vive nel Regno Unito dal 1977. La sua prima raccolta di poesie, I is a Long-Memoried Woman, è uscita nel 1983. Il libro si aggiudicò il prestigioso Commonwealth Poetry Prize e un film tratto da quel testo ottenne la medaglia d’oro all’International Film and Television Festival di New York. Le seguenti raccolte poetiche includono The Fat Black Woman's Poems (1984), Lazy Thoughts of a Lazy Woman (1989), e Sunris (1996). A quella di poeta, Nichols affianca una ricca produzione di romanzi e libri per l’infanzia, ispirati soprattutto dal folklore della Guyana e dalle leggende Amerindie. Il suo libro per ragazzi più recente è The Poet Cat (2000).Vive in Inghilterra con il suo compagno, il poeta John Agard. |
Post n°88 pubblicato il 23 Febbraio 2007 da lady_bel
Oggi Olbinski e Prévert Per te amore mio Sono andato al mercato degli uccelli Jacques Prévert |
Post n°87 pubblicato il 22 Febbraio 2007 da seduzir64
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Post n°86 pubblicato il 22 Febbraio 2007 da ilducadgl0
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Post n°85 pubblicato il 22 Febbraio 2007 da maronardo
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Post n°84 pubblicato il 21 Febbraio 2007 da ilducadgl0
LA PROVOCAZIONE E' UNO DEI GIOCHI PIU' SOTTILI DELLA SEDUZIONE, CONFONDE LE IDEE, FA PERDERE LA TESTA, MANDA IN GIOSTRA GLI ORMONI, (CHE SI DIVERTONO COSI' A PRENDERE IL CODINO). LE DONNE SONO LE MAGHE DI QUESTA ANTICA ARTE, CHE ALLE VOLE SI TRAMANDA ALTRE SI IMPARA OVE CAPITA, LA SI PUO' IMPROVVISARE, MA NON E' LA STESSA COSA...... |
Post n°82 pubblicato il 20 Febbraio 2007 da uriah2006
Amore e follia Si racconta che una volta, tanto tempo fa, tutti i sentimenti, le qualità e i difetti dell’uomo si riunirono. Dopo che la Noia aveva sbadigliato per l’ennesima volta la Pazzia propose di andare a giocare a nascondino.
La Curiosità chiese: "A nascondino? Come si fa?" "E’ un gioco" spiegò la Follia "io mi copro gli occhi e incomincio a contare fino a un milione. Voi intanto Vi nascondete e quando non c’è più nessuno in giro e io ho finito di contare, il primo di voi che trovo rimane al mio posto a fare la guardia per continuare il gioco". L’Entusiasmo ballò seguito dall’Euforia e dall’Allegria e fece tanti salti che finì per convincere il Dubbio e l’Apatia, la quale non aveva mai voglia di fare nulla. Ma non tutti vollero partecipare... la Verità preferì non nascondersi, la Superbia disse che era un gioco molto sciocco e la Codardia preferì non rischiare. "Uno, due, tre... " incominciò a contare la Follia. La prima a nascondersi fu la Pigrizia, che si nascose dietro la prima pietra del cammino. La Generosità invece non riusciva a nascondersi, ogni posto che trovava lo lasciava ai suoi amici. Un lago cristallino? Ideale per la Bellezza. Un cespuglio? Perfetto per la Timidezza. Un soffio di vento? Giusto per la Libertà. Alla fine la Generosità decise di nascondersi dietro un raggio di sole. L’Egoismo invece si prese subito il posto migliore e superconfortevole, tutto per lui. La Bugia si nascose... veramente non si sa dove e la Passione e il Desiderio si nascosero nel centro di un vulcano. La Dimenticanza... non ce lo ricordiamo! Quando la Follia arrivò a contare fino a 999.999, l’Amore ancora non aveva trovato un luogo per nascondersi, perchè erano tutti occupati. Alla fine vide un roseto e decise di nascondersi lì, fra le bellissime rose. "Un milione!!!" disse la Follia che iniziò a cercare. La prima a farsi scoprire fu la Pigrizia. Poi la Fede, poi la Passione e il Desiderio, che aveva sentito vibrare dentro il vulcano, trovò quindi l’Invidia che si era nascosta dove stava il Trionfo. Camminando, vicino al lago trovò la Bellezza, poi il Dubbio, il quale non aveva ancora deciso dove nascondersi. E poi uno dopo l’altro incontrò tutti gli altri, tranne l’ Amore. La Follia iniziò a cercarlo dietro a ogni albero, sotto il ruscello, in cima alla montagna e quando fu sul punto di darsi per vinta, vide il roseto e iniziò a muovere i rami, quando all’improvviso si sentì un doloroso grido. Le spine avevano ferito negli occhi l’Amore! La Follia non seppe cosa fare e come chiedergli scusa. Pianse, pregò, implorò e chiese perdono. Da allora, da quando per la prima volta sulla terra si giocò a nascondino, l’Amore fu cieco e la Follia non lo lasciò mai più. |
Post n°81 pubblicato il 20 Febbraio 2007 da lady_bel
Questa sera la rabbia della Stevenson e la solitudine di Lautrec Detto fra noi Non credere (Anne Stevenson – UK) Anne Stevenson è nata nel 1933 a Cambridge (UK) da famiglia americana. Suo padre era il filosofo C.L. Stevenson. È cresciuta nel New England e ha studiato musica e lingue all’università del Michigan. È tornata in Gran Bretagna nel 1954 e vive attualmente in Galles. Ha pubblicato dieci raccolte poetiche: i Selected Poems 1956-1986 sono usciti nel 1987 e i Collected Poems, per Oxford nel 1996 e per Bloodaxe nel 2000. Importante anche per la sua attività di critica e biografa, ha pubblicato uno studio su Elizabeth Bishop e una influente biografia di Sylvia Plath, Bitter Fame, 1989 www.sagarana.net/rivista/numero11/poesia1.html |
Post n°80 pubblicato il 20 Febbraio 2007 da ilducadgl0
LE SUE ALI SONO STRANE, UNA BIANCA ED UNA NERA. LEI LO SA, L'HA SEMPRE SAPUTO, L'HA INTUITO SUBITO, ANCOR PRIMA DI PARLARLE. SONO IN GRADO DI PORTARSI IN CIELO VICENDEVOLMENTE, COME RARAMENTE PUO' SUCCEDERE FRA ANGELI E PERSONE, FRA ANGELI CHE DIVENTANO PERSONE E DONNE ED UOMINI CON LE ALI E SENZA. CON PENSIERI, FRASI SCRITTE E CON LA SOAVE VOCE TALVOLTA ROTTA DALL'EMOZIONE, DOLCE E TALVOLTA ARDITA. VIVONO UN'ESPERIENZA CHE RARAMENTE HA PARI ED E' PER QUESTO CHE NON DEVE LASCIARE DUBBI, LACRIME E PERPLESSITA, MA DEVE CONDURLI LONTANO IN VOLO, FRA REALTA' E FANTASIA. UN BESO |
Post n°79 pubblicato il 19 Febbraio 2007 da lady_bel
Monte Liupan Alto il cielo, nuvole chiare, |
Post n°78 pubblicato il 19 Febbraio 2007 da ilducadgl0
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Post n°77 pubblicato il 19 Febbraio 2007 da lady_bel
Oggi Olbinski e Alda Merini Nel cerchio di un pensiero |
Post n°76 pubblicato il 17 Febbraio 2007 da uriah2006
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