Creato da lady_bel il 16/01/2007

ilpeloedilvizio

Il lupo perde il pelo ma non il vizio....

 

Messaggi del 12/04/2007

Irriverenti

Post n°171 pubblicato il 12 Aprile 2007 da lady_bel

Carlos Drummond de Andrade e Egon Schiele.

Audaci  ma straordnariamente semplici.
In una realtà stretta a  dimostrare l'umanità di attimi di dolore e guerra, di passionalità sofferta e cinismo.
Gridano i tratti quasi sconci di Schiele  in una palese provocazione per chi guarda.
De Andrade con le parole scorre nell'intimo di ognuno senza segreti nè pudori. Così, senza paura, si ferma su labbra che sanno di fuoco e incendia di sesso la fantasia.

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Soave bocca errante
in superficie fino a trovare il punto
ove t'aggrada cogliere il frutto a fuoco
che non sarà mangiato ma fruito
finché non s'esaurisce il succo caldo
e lui ti lascia, o tu lo lasci, flaccido,
ma rugiadoso di bava di delizie
che frutto e bocca si permettono, dono.

Bocca soave e saggia,
impaziente di succhiare e segregare
intero, in te, il tallo rigido
ma folle di piacere al confinarsi
nel limitato spazio che tu offri
al suo volume e getto appassionati,
come puoi diventare, così aperta,
ricurvo cielo infinito e sepoltura?

Soave bocca e santa,
che piano piano vai sfogliando la liquida
schiuma del piacere in muto rito,
lenta-leccante-lecchillusoriamente
legata alla forma eretta quasi fossero
la bocca il frutto, e il frutto la bocca,
no, basta, basta, basta, basta bermi,
uccidermi e, da morto, vivermi.

So già cos'è l'eternità: è puro orgasmo.

 
 
 

Post N° 170

Post n°170 pubblicato il 12 Aprile 2007 da lady_bel

L'Emozione Dell'Amore.

Nessuno di noi, razionalmente, sa spiegare esattamente cosa sia, però si avverte e sempre più di continuo questo fenomeno, questa "assenza d'amore", che manca e si vede che non c'é, che se ne soffre: non sappiamo più stare soli, qualcuno addirittura invoca il "bisogno" di avere qualcuno o qualcuna a fianco a sè.
Alla fine ci si può anche confondere e ingannare e cioè scambiare un "bisogno" per "amore" finendo poi per fare dei gran danni.
In definitiva si è persa quella che potremmo definire "l'emozione dell'amore", cioè quella specie di burrasca, di tempesta che da dentro ti prende sconvolgendoti, creando fame e non solo di cibo, aprendo una voragine nello stomaco fino al cuore e dove dentro ci devi gettare ogni più piccola particella dell'essenza del tuo partner, cannibali di anima ecco come forse ci si potrebbe definire, cacciatori di emozioni.
Scambiare i "bisogni" per qualcos'altro, è tipico, secondo me dell'epoca in cui viviamo, è una triste sciagura che viene dal consumismo più spinto, esagerato che tende a creare, in chi ne cade vittima, più o meno, spinte ad avere e poi gettare, per avere ancora e poi rifiutare.
Ma l'Emozione dell'Amore è ben altra cosa, ed è così importante che, secondo me, è per questo che in pochi la vogliono, come in poche persone vogliono l'Amore.
In parecchi si lamentano di non essere amati, poi però, quando davvero trovano qualcuno che gli dedica attenzioni, finiscono con lo spaventarsi e poi piano piano tirarsi indietro fino a sparire: perché l'Amore implica molte cose che sono "spaventevoli" per cuori che han già sofferto o per persone che non cercano più alcun legame o per gli opportunisti in genere. Fa comodo, spesso che qualcuno ci ami: ci dà sicurezza, ma poi ricambiare spaventa, e tocca impegnarsi, meglio quindi rinunciare e fingere di scambiare una cosa per un altra.

 

 
 
 

Medard Amore e Psiche

Post n°169 pubblicato il 12 Aprile 2007 da lady_bel

Amore e Psiche

 

“Ma nel cuor della notte un rumore leggero le giunse all’orecchio, Ella era sola col suo pudore di vergine e trasalì, cominciò a tremare di paura, a temere l’ignoto che la circondava più che un pericolo reale. Ma era il suo sposo invisibile che veniva a lei che entrava nel suo letto e la possedeva, e che prima dell’alba s’era già dileguato.” Apuleio

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Da Apuleio l’epilogo della Favola di “Psiche e Amore”

 

XXIV “All’istante fu servito un sontuoso banchetto nuziale: lo sposo era seduto al posto d’onore e teneva fra le braccia Psiche, poi veniva Giove con la sua Giunone e quindi, in ordine d’importanza, tutti gli altri dei. Poi fu la volta del nettare, il vino degli dei; e a Giove lo servì il suo coppiere, il famoso pastorello, agli altri, Bacco. Vulcano faceva da cuoco, le Ore adornavano tutto di rose e d’altri fiori, le Grazie spargevano balsami e le Muse diffondevano intorno le loro soavi armonie. Apollo cominciò a cantare accompagnandosi sulla cetra; Venere, bellissima, si fece innanzi danzando alla soave melodia di un’orchestra ch’ella stessa aveva predisposto e in cui le Muse erano il coro, un Satiro suonava il flauto, un Panisco soffiava nella zampogna. Così Psiche andò sposa a Cupido, secondo giuste nozze e, al tempo esatto, nacque una figlia, che noi chiamiamo Voluttà.”

 
 
 

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