Creato da lady_bel il 16/01/2007

ilpeloedilvizio

Il lupo perde il pelo ma non il vizio....

 

Messaggi del 27/06/2007

Post N° 280

Post n°280 pubblicato il 27 Giugno 2007 da uriah2006

Ognuno di noi impara che la vita è strana,con i suoi duri colpi e

che molte sconfitte avvengono quando avremmo potuto vincere se solo avessimo perseverato................

A volte il cammino è lento ma forse potrebbe bastare un’altro passo per farcela......... quindi non mollare.

Il successo è il fallimento rovesciato
l’argento delle nuvole del dubbio e non puoi sapere dove si trova................
forse è vicino quando ti sembra lontano e quindi quando le preoccupazioni non ti danno tregua............
riposati se vuoi, ma non mollare.

La differenza tra una persona che vive una vita magica ed una persona che vive una vita banale non risiede negli avvenimenti dell’esistenza, ma dall’atteggiamento che si ha verso la vita.

Lascia alla tua mente il pennello dell’atteggiamento ed al tuo cuore la scelta del colore.

Lascia al tuo viso la solarità del tuo sorriso ed al tuo sguardo la luce che gli appartiene..........

Se poi una spina ti ferirà l’anima recandole una cicatrice in più cullati come fa il mare con la riva,
il dolore si scioglierà come fiocco di neve al sole

 

 
 
 

Post N° 279

Post n°279 pubblicato il 27 Giugno 2007 da lady_bel

Monet e D'Annunzio

LA SERA FIESOLANA

Fresche le mie parole ne la sera
ti sien come il fruscío che fan le foglie
del gelso ne la man di chi le coglie
silenzioso e ancor s'attarda a l'opra lenta
su l'alta scala che s'annera
contro il fusto che s'inargenta
con le sue rame spoglie
mentre la Luna è prossima a le soglie
cerule e par che innanzi a sé distenda un velo
ove il nostro sogno si giace
e par che la campagna già si senta
da lei sommersa nel notturno gelo
e da lei beva la sperata pace
senza vederla.

Laudata sii pel tuo viso di perla,
o Sera, e pè tuoi grandi umidi occhi ove si tace
l'acqua del cielo!

Dolci le mie parole ne la sera
ti sien come la pioggia che bruiva
tepida e fuggitiva,
commiato lacrimoso de la primavera,
su i gelsi e su gli olmi e su le viti
e su i pini dai novelli rosei diti
che giocano con l'aura che si perde,
e su 'l grano che non è biondo ancóra
e non è verde,
e su 'l fieno che già patì la falce
e trascolora,
e su gli olivi, su i fratelli olivi
che fan di santità pallidi i clivi
e sorridenti.

Laudata sii per le tue vesti aulenti,
o Sera, e pel cinto che ti cinge come il salce
il fien che odora!

Io ti dirò verso quali reami
d'amor ci chiami il fiume, le cui fonti
eterne e l'ombra de gli antichi rami
parlano nel mistero sacro dei monti;
e ti dirò per qual segreto
le colline su i limpidi orizzonti
s'incúrvino come labbra che un divieto
chiuda, e perché la volontà di dire
le faccia belle
oltre ogni uman desire
e nel silenzio lor sempre novelle
consolatrici, sì che pare
che ogni sera l'anima le possa amare
d'amor più forte.

Laudata sii per la tua pura morte
o Sera, e per l'attesa che in te fa palpitare
le prime stelle!

 
 
 

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