Modestia e Genialità

Concretamente in me


Così astratta e distante Mi osservi dall’alto;Come un raggio di solePermetti il germogliare di nuove e indescrivibili emozioni in me;Così astratta e distante  Ti sento così concreta e vicina. In questa fresca serata autunnaleLa brezza lambiva il mio visoPoi, come un dolce disegno divinoLa porta si scostò dall’uscio,Un bagliore caldo e candidoIrradiò e inebriò i miei occhiMai così colpiti da tale splendore;Segnato da un passo intenso e lento, felpato e sfuggente, fiero e femminileIl tuo sorriso, oramai custodito gelosamente nel mio cuoreTentò d’allontanarsi da me….Tutto inutile, oramai,Anche se (forse) non lo possiederò maiL’ho rubato,L’ho scolpito nella corteccia della mia esile fortezzaIn cui è estremamente difficile entrare:Solo a pochi animi puriE’ concesso l’ingresso;Ma ancora più difficileE’ evaderne. Tu, anima passanteViaggiatrice in cerca Di una meta,Del tepore di un focolare,Di un pasto caldo,Così superiore e determinata Passi segnando giorni e nottiDei pochi fortunati Che per volontà della “virtù che dona”Hanno l’onore D’immergersi nella tua bellezza profonda e sincera,Che penetra nei variegati colori della naturaMischiandosi camaleonticamente con l’arcobalenoChe sovrasta il mio titubante respiroDesideroso di inondare i polmoniDell’aroma della tua maliziosa femminilità. In questa nottataDelinquenti ignari d’esserlo,Speranzosi e determinati Nell’assaggiare la purezza cristallinaDel diamante dagli innumerevoli caratiVagabondano in cerca d’essoSapendo che la vita può riservareLoro un dono, o forse un attimoNel quale l’orologio scandirà un interminabile secondoChe verrà senza dubbio rivissuto costantemente Per le restanti albeE i restanti tramonti. I tuoi occhi,Di un verde così intrinsecoTanto d’essere in grado di far rivivere le ombre Del giorno nell’oscurità della notte;I tuoi occhi, Neri e viviInterminabilmente in me…..