Il DromeDARIO

Oltre la finestra di mattoni


Quei pomeriggi d’estate attraversavo il campo di granturco che delimitava i terreni adiacenti dei contadini, percorrevo un centinaio di metri, ingoiavo pannocchie, fango, sudore, sale e pillole di felicità, in quei frangenti.Morivo nel silenzio cupo della boscaglia per poi risorgere in quella pianura lussureggiante.Arrivavo fin dove la città si perdeva per incontrare un grande muro, in quel punto che conoscevo soltanto io.A ridosso di un grande platano era crollato un pezzo di quella maestosa recinzione e si era creata una piccola finestra di mattoni da dove potevo guardare dall’altra parte.In punta di piedi mi affacciavo fin quando  il mio occhio poteva osservare,cercavo di scrutare ogni dettaglio di ciò che mi si presentava davanti:una grande casa bianca con qualche albero attorno, le pecore  a pascolare ed un vecchio contadino chino sul suo tramonto.A quella finestra mi  piaceva disegnare un contorno, una cornice personale ed immaginare il mio incanto!Allora quella casa bianca diventava un castello …… soldati a cavallo, damigelle, draghi da combattere, mostri da sconfiggere e uno specchio d’acqua su cui riflettere …Così svaniva la mia solitudine di quel tempo attraverso la magia buona della fantasia.Questo è quello che vedevo attraverso un foro di mattoni, avevo 13 anni.Quanti mondi poteva immaginare la mia mente a quell’età , quanto potere aveva la mia inventiva.Quasi ogni giorno era lì il mio appuntamento con la fantasia e lo spettacolo che mi si presentava davanti non era mai lo stesso!Mi facevo rapire dalla mia immaginazione, come gli anni che passavano veloci a tradimentoe quella finestra diventava sempre più lontana e  piccola … Sono tornato qualche giorno fa a ridosso di quel platano, la mia finestra era ancora lì  dove l’avevo lasciata molti anni prima, con lo stesso vecchio contorno di una  fotografia che avevo scattato.Come  pareva strano adesso il mio mondo in quei pochi centimetri di vista, era così discosto …Mi sono chinato per affondare ancora una volta il mio sguardo oltre la finestra di mattoni e sapete cosa ho visto?In quello specchio d’acqua ho visto il riflesso di un uomo stanco,malinconico e chino  sul suo tramonto, che rivede tutta la sua giovinezza.  Tratto da: “I viaggi di un poetastro”Un ringraziamento va alla casa della contessa di Grugliasco per avermi regalato involontariamente un pezzo di immacolata e fantastica giovinezza! Dario ilpoetastro, 11 ottobre 2015