Il profumo del miele

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 Sono sul treno. Sto tornando a casa dopo una giornata di lavoro pesante, emotivamente pesante. Seduta accanto a me c'è una donna, una bella donna, curata, elegante. Le guardo con un pochino di invidia le belle scarpe dal tacco troppo alto e decisamente troppo scomodo. Improvvisamente inizia a parlare a voce alta: immagino stia parlando al cellulare perchè i suoi silenzi e le sue parole hanno la stessa lunghezza. Incuriosita dal linguaggio "forbito" allungo lo sguardo e mi rendo conto con stupore che sta parlando da sola. Fa domande sensate, da risposte sensate. Parla con qualcuno che non c'è ma è come se ci fosse, ridacchia come se avesse accanto una vecchia amica. Come tutti i comuni mortali penso "questa è matta"....poi inizio a riflettere e piano piano mi guardo attorno.....Tutti i presenti hanno alzato lo sguardo, c'è chi ridacchia, c'è chi scuote la testa, chi commenta a voce alta che i manicomi li hanno chiusi tanti anni fa.........e se lei avesse quel qualcosa in più che noi abbiamo represso? forse lei ha ancora la leggerezza per vedere quello che noi non abbiamo più il coraggio nemmeno di guardare......matta? forse solo fortunata.....