Questa è una storia vera, è la storia vissuta da una donna che ha imparato ad amare incondizionatamente, e ha voluto che la sua testimonianza venisse pubblicata e condivisa:” Sono madre di 3 figli: uno di 14, uno di 12 e uno di 3 anni, e di recente ho terminato gli studi universitari. L’ultimo corso che ho frequentato è stato quello di sociologia. La docente del corso amava tanto avere contatti con altre persone, le piaceva osservare le qualità di ognuno, lei le definiva “premi della natura”. Il suo ultimo progetto si intitolò “Sorridi”. Chiese alla classe di andare per strada e di sorridere a tre persone, e poi di documentare le eventuali reazioni. Io sono una persona molto amichevole e sorrido sempre a tutti, così pensai che quel compito per me sarebbe stato una passeggiata. Quella stessa sera, andai con mio marito e con i miei figli in un fast food, era una fredda sera di marzo, ma volevamo passare una serata in modo piacevole. Eravamo allegri e spensierati, come del resto tutte le persone presenti in quel locale; quando, ad un tratto, ci fu un silenzio totale, persino mio marito e mio figlio smisero di ridere, io non mi mossi di un centimetro ma la curiosità di vedere cosa stesse accadendo alle mie spalle, era più forte di me, percepii un terribile tanfo di sporco e, quando mi voltai vidi due barboni, uno piccoletto che aveva problemi mentali, e l’altro molto alto con dei profondi occhi azzurri pieni di luce, che aspettavano un gesto di solidarietà da parte nostra. Stesa la mano nella quale c’erano pochi spiccioli, uno dei due uomini ci disse:”Buona sera, signori!”.
Amore incodizionato!
Questa è una storia vera, è la storia vissuta da una donna che ha imparato ad amare incondizionatamente, e ha voluto che la sua testimonianza venisse pubblicata e condivisa:” Sono madre di 3 figli: uno di 14, uno di 12 e uno di 3 anni, e di recente ho terminato gli studi universitari. L’ultimo corso che ho frequentato è stato quello di sociologia. La docente del corso amava tanto avere contatti con altre persone, le piaceva osservare le qualità di ognuno, lei le definiva “premi della natura”. Il suo ultimo progetto si intitolò “Sorridi”. Chiese alla classe di andare per strada e di sorridere a tre persone, e poi di documentare le eventuali reazioni. Io sono una persona molto amichevole e sorrido sempre a tutti, così pensai che quel compito per me sarebbe stato una passeggiata. Quella stessa sera, andai con mio marito e con i miei figli in un fast food, era una fredda sera di marzo, ma volevamo passare una serata in modo piacevole. Eravamo allegri e spensierati, come del resto tutte le persone presenti in quel locale; quando, ad un tratto, ci fu un silenzio totale, persino mio marito e mio figlio smisero di ridere, io non mi mossi di un centimetro ma la curiosità di vedere cosa stesse accadendo alle mie spalle, era più forte di me, percepii un terribile tanfo di sporco e, quando mi voltai vidi due barboni, uno piccoletto che aveva problemi mentali, e l’altro molto alto con dei profondi occhi azzurri pieni di luce, che aspettavano un gesto di solidarietà da parte nostra. Stesa la mano nella quale c’erano pochi spiccioli, uno dei due uomini ci disse:”Buona sera, signori!”.