Il quaderno viola

Paolo e Francesca


Un divano. - Perchè non ci sei quando ho bisogno di te? - Perchè, quando hai bisogno di me? Quando ne avevi? - Quando ieri volevo sfogarmi, quando dopodomani sarà il nostro giorno. E' una scusa per stare insieme. E invece c'è la preparazione. - Non l'ho organizzata io. Sabato parto per i test d'ingresso. Ci possiamo vedere dopo. Non è la fine del mondo, no? Sì, forse. - ... - ... - Sono assurda. Ma allora perchè non ci riusciamo? Pensa. Indolenza. ?. - ... - ... ho paura. - di cosa? - ... Cerca di ricacciare indietro due lacrime. Ma sono ribelli e rotolano giù ugualmente, bagnando Paolo. Lui passa il dito sulla guancia e se lo porta alle labbra. - ... - ... di non riuscire senza te. E non dovrei. Perchè so stare da sola senza sentirmi sola, perchè l'ho imparato e sono indipendente. Sono forte. E' colpa tua in fondo. Non lo so se ho qualcosa in più o in meno, adesso. Ma non ho più certezze. Ho una paura fottutissima. Se te ne vai. - ... Viso a viso, viso nel collo. Nasconditi. - ... e mi sento colpevole quando desidero che tu non riesca, che non entri, perchè questo è quello che vuoi, è quello che sarai tra qualche anno. Ma non ci posso pensare. No. No. No... - Non sto studiando un cazzo, lo sai? Non so nemmeno che cosa è il salto in alto. Si gira violentemente dall'altra parte. Un abbraccio. Forte. Francesca smette di piangere, sente il suo petto sussultare sommessamente in singhiozzi impercettibili. Uno sguardo. Che non molla la presa. Certi momenti non si vorrebbe mai smettere di avere diciotto anni.
 ON AIR: Tears dry on their own - Amy Winehouse