il Rimino

Brunetta, ci spieghi...


"Se devo farmi operare ho il diritto di sapere se il mio medico è un macellaio oppure una persona efficiente. Se ammazza o salva le vite". Così Renato Brunetta ministro dell'attuale governo, ha detto in un'intervista a Radio Radicale.Brunetta ha tutte le ragioni di questo mondo. A patto che, scoperto chi è il "macellaio" in attività ospedaliera, ci spieghi come è stato assunto, per quali meriti, contributi scientifici o calci nel deretano (e da parte di chi questi ultimi sono stati mollati).Nella mia lettera aperta alla reverenda ministra Gelmini, pubblicata pure su "Corriere Romagna" del 16 scorso, ho scritto una cosa scandalosa: "... sappiamo che poi la famiglia politica, o quella sindacale o quella ecclesiastica o quella massonica sono i luoghi deputati alla promozione ed alla sorte delle carriere negli ospedali, nella scuola, nella magistratura".Se la riscrivessi oggi, citerei a sostegno della mia povera opinione l'illustre parere che ne consegue dalle parole del ministro Brunetta. Ci sono dei perfetti cretini che fanno brillanti carriere. Ed un motivo ci deve essere... Non creda il Brunetta che ci accontentiamo dei suoi sfoghi. Che sono un po' come il ruttino degli infanti. Da uomo adulto e vaccinato, dopo il ruttino, canti la romanza, ovvero sputi il rospo, non si limiti a lanciare il sasso e ritirare il braccio.Tra ieri ed oggi in "Repubblica" edizione di Bologna (vedi foto sotto un collage) si parla di cose tutte legittime, le carriere dei figli di due cattedratici felsinei. Cose legittime, ma, aggiunge il Magnifico Rettore Calzolari, "la vicenda si pone in una zona grigia, faremo chiarezza".
Per carità, guai se i figli intelligenti al pari dei loro padri non potessero fare carriere universitarie.Ma il ministro Brunetta ci creda: nella trasmissione ereditaria del diritto alla carriera, possono avvenire salti genetici come per i pomodori o i piselli, e talora venir fuori quei prodotti intellettuali che lo stesso ministro liquida brutalmente con l'appellativo di "macellai" se esercitano la professione medico-chirurgica.Dalla collega Gelmini il ministro si faccia spiegare come certi fenomeni accademici accadono scientificamente, se non gli garba il riassunto che noi abbiamo fatto circa le appartenenze alle tante famiglie che garantiscono carriere, cattedre e successi di ogni tipo nell'ampio giro che quelle famiglie hanno in Italia ed all'estero...Nel post "Antidoping per tutti" ho già raccontato che "in una illustre collana curata oltretutto da un nome di grido della cultura italiana in campo internazionale, un prestigioso editore nazionale" ha offerto "una traduzione originale dalla lingua latina, mentre si tratta di un'opera taroccata: ovvero traduzione da una precedente traduzione in francese, facilmente consultabile su Internet... Il retroscena di tutta la storiella sta in un particolare ininfluente, o forse fondamentale. Il signore che ha copiato il compito è un adepto di una loggia...".Ministro Brunetta, possono essere definiti tecnicamente macellai anche i finti traduttori? In fin dei conti anche loro massacrano qualcosa di prezioso come la vita, la serietà che dovrebbe presiedere alla vita stessa ed alla sua salvaguardia. Se uno imbroglia con il latino grazie alle protezioni, un altro può macellare in ospedale sempre grazie alle pedate nel deretano ricevute dalla famiglia di appartenenza.Signor ministro, non ci prenda in giro. Completi il testo della sua intervista con una dichiarazione ufficiale: "Di ogni macellaio sarà detto il nome del santo padrino".E di già che c'è, come suol dirsi, cerchi d'informarsi di come fanno i signori Prefetti a nominare i cavalieri della Repubblica. Faccia pubblicare sul sito del ministero degli Interni le relazioni inviate all'Autorità competente. Sì che ci sarebbe da ridere.La faccia feroce, illustre Brunetta, la faccia con tutti, non si limiti a fare un numero di varietà per farci credere chissà che cosa. Altrimenti vada a spasso con la sua bella fidanzata, è tempo utilizzato meglio. Auguri e "facciam voti che meglio vengano i nipoti"... [Anno III, post n. 286 (663), © by Antonio Montanari 2008]gruppobloggerlastampaSitemeter