Il rio racconta

L'incipit del romanzo:


Vi racconterò di un tempo lontano, in cui le acque del rio cingevano il borgo in un allegro abbraccio e lo scrosciare del torrente accompagnava le giornate degli abitanti. La ricchezza d'acqua di quella regione aveva portato, secoli prima, a costruire un villaggio in quel territorio la cui terra argillosa si era poi dimostrata un po' avara a elargire frutti ma utile a fabbricar mattoni, tegole e vasellame. Col passare dei decenni il borgo si espanse sempre più, sino a che si rese necessario, per avere strade più ampie, imbrigliare le acque in condutture di cemento e catrame facendo tacere la voce allegra del rio. La vita sempre più frenetica portò, col passare degli anni a dimenticare che, sotto il viale del mercato, scorreva un rio, chiamato Fellone che, un giorno, sconfisse chi si era illuso di poterlo domare: le piogge abbondanti e la poca cura dell'alveo, gli restituirono la forza e lui, prontamente, ne approfittò. In poche ore s'impossessò del frutto di anni di lavoro delle famiglie che abitavano lungo le sponde, celate dal catrame, e fece nuovamente sentire la propria voce: il viale del mercato in breve fu trasformato in un fiume che andava a sfociare nello spiazzo, largo e irregolare, dal quale poi le acque proseguivano il corso a cielo aperto. Furono necessari molti giorni di lavoro per riportare la vita del villaggio a un'apparente normalità: i primi soccorsi giunsero tempestivi, limitando così i danni. Le case inondate dalla furia del rio furono svuotate con le pompe e, dopo qualche settimana, la vita prese a scorrere quasi come prima...