Ma il vento irrompe per strada e le foglie cadono sul marciapiede… Alzo gli occhi e vedo le stelle che non hanno nessun senso… E di tutto questo rimango solo io, un povero bambino abbandonato, che nessun Amore ha voluto come figlio adottivo e nessuna Amicizia come compagno di giochi. Sento troppo freddo. Sono così stanco nel mio abbandono. Vento, va a prendere mia Madre. Portamela di Notte nella casa che non ho conosciuto… Ridammi, immenso Silenzio, la mia nutrice e la mia culla e la canzone con cui mi addormentavo… FERNANDO PESSOA * IL LIBRO DELL’INQUIETUDINE