il Borghese

IL DIAVOLO SE NE VA (COM'ERA PREVEDIBILE)...+4 SULLA JUVE


Quaranta giorni dopo la sconfitta contro la lazio, il Milan si ritrova ad aver ribaltato completamente la situazione, dal possibile -4 al concreto +4 sulla Juve. Il Diavolo avanza a suon di gol (55!). E senza subire. Più che due dettagli. Juve, i pareggi (14) hanno superato le vittorie (13). E l'attacco è da provinciale. L'EDITORIALE del lunedì di Dario PregnolatoCi siamo. I giochi sono praticamente fatti. Solo il Milan può scucirsi lo scudetto dalla maglia e penso proprio non lo farà. Grazie alla pragmatica vittoria sul Lecce per 2-0 e il contemporaneo pareggio della Juve a Genova (0-0), il quattordicesimo, il Milan si ritrova a +4, il massimo distacco dall'inizio di campionato. Quaranta giorni dopo la sconfitta di Roma contro la lazio (2-0), il Milan si ritrova ad aver ribaltato completamente la situazione, dal possibile -4 al concreto +4 sulla Juve.Quaranta giorni, dalla disfatta contro la Lazio, al pareggio interno contro il Napoli (0-0), passando per la sconfitta nella semifinale d'andata contro la Juve a San Siro (2-1), fino ad arrivare al primo tempo di Udine, il Milan si è trovato ad un passo dalla crisi. Poi la rinascita, con la vittoria maturata nella ripresa di Udine, in rimonta. Da allora, l'inerzia del campionato è cambiata. Lo si era intuito nello scontro diretto del 25 febbraio a San Siro. Il gol di Muntari è ancora una ferita aperta, il Milan si troverebbe ora a +7 sulla Juve. Nell'ultimo periodo Milan e Juve hanno avuto lo stesso numero di partite (7). con il Milan impegnato negli ottavi di Champions contro l'Arsenal e la Juve nei recuperi contro Parma e Bologna. I dati sono tratti: per il Milan quattro vittorie ed un pareggio (contro la Juve) in campionato e il passaggio ai quarti di finale di Champions. Per la Juve, una sola vittoria e sei pareggi. Con il pareggio di Genova i pareggi (14) hanno superato le vittorie (13). Contro le 17 vittorie del Milan. I dati sono oggettivi. E parlano chiaro. Come parla chiaro il 2-0 di San Siro contro il Lecce al termine di una settimana condita dalla paura dell'Emirates, dal passaggio ai quarti e dal recupero della Juve contro il Bologna finito in parità, che ha consentito al Milan di rimanere in testa da solo a +2, diventato ora +4.Contro il Lecce il Milan torna a far valere tutta la sua superiorità tecnica, tattica e psicologica. E colpisce con un gol per tempo grazie alla solita coppia: Ibra-Nocerino.Il Milan parte forte ed al 7' passa grazie ad un'azione spettacolare: Robinho, scavetto per Ibra che smarca Nocerino (al nono gol stagionale). Nei primi 15' il Milan potrebbe dilagare con le occasioni capitate ad Emanuelson e Robinho. Poi allenta la pressione preferendo una gestione tranquilla del pallone ad un gioco spettacolare. Ci pensa Zlatan ad illuminare San Siro con un tocco di classe accecante che sibila il palo con Benassi immobile a guardare l'arcobaleno disegnato da Ibra. Per il Lecce, ci pensa Muriel (il quale sembra proprio aver convinto Allegri) a spaventare Abbiati. Nella ripresa il Milan giochicchia e il Lecce prova a portare qualche insidia. Ci pensa Bojinov ad impegnare in due tempi Abbiati. Al 64' il Milan chiude i giochi con un'azione altrettanto spettacolare iniziata dal solito Ibra, solito scavetto di Robinho in area per Emanuelson che di testa appoggia per l'accorrente Ibra che con una sventola batte Benassi. Il Milan potrebbe aumentare il proprio vantaggio, prima con Emanuelson servito da Robinho, poi con uno spunto di El Shaarawy (subentrato a Robinho), infine con il solito Ibra. Benassi dice che può bastare così. Il Milan avanza a suon di gol (55!). E senza subire. Più che due dettagli.