il Borghese

Il sarto Allegri ha cucito bene


Infondate le critiche di Berlusconi, il Milan non poteva fare di più con queste forze a disposizionedi Luigi Garlando,La Gazzetta dello SportLicia Ronzulli, europarlamentare del Pdl e milanista, ha rivelato che mercoledì a San Siro l’amico Silvio Berlusconi "era incazzato perché non marcavamo a uomo. Ripeteva: sono liberi, sono liberi!". Tornano in mente le critiche a Dino Zoff dopo la finale dell’Europeo 2000 persa per il golden-goal di Trezeguet. "Si è comportato come l’ultimo dei dilettanti - attaccò Berlusconi -. Non si può lasciare la fonte del gioco, Zidane, sempre libero". Zoff si dimise. Berlusconi pretendeva un marcatore fisso su Messi? Improbabile, visto il raggio d’azione della Pulce che avrebbe destabilizzato tutto il quadro tattico rossonero. In ogni caso, non fa parte della cultura di Allegri e del Milan una mossa del genere. Berlusconi si lamentava al plurale: "Sono liberi!". Ciò che pretendeva veramente il capo, lo ha fatto intendere Galliani: "Più pressing alto, più possesso. Berlusconi era abituato bene dal possesso di Sacchi". Ecco. Il mal di pancia di Silvio ha senso solo così: come un sospiro rivolto a bei ricordi, come capita a tutti noi ripensando alla spensieratezza dei vent’anni. Presa sul serio, tatticamente, invece la critica è infondata.Allegri aveva giocatori convalescenti (Robinho, Boateng) e atleticamente in fase calante (Seedorf). Impossibile pretendere pressing alto prolungato e possesso continuo contro una squadra più giovane, più sana, che ha una sola punta di movimento (Sanchez) e un esercito di centrocampisti educati fin da bambini a palleggiare. Vuoi migliorare il tuo possesso e non lasciare più il 65% al Barça? Compra Fabregas per 34 milioni più bonus. Se invece la politica sono i Nocerino e i Van Bommel a parametro zero, è necessario adeguare i sogni alla realtà e ai bilanci da ripianare. Quando Berlusconi rubò Donadoni agli Agnelli, spezzando l’asse storico Atalanta-Juve, lanciò un rivoluzionario messaggio di forza: ciò che voglio, compro. Arrivarono gli olandesi e l’epica di Sacchi. Pretendere un Milan del genere, con la stessa qualità, ora che Mesbah fa il Maldini, è come pretendere la Milano da bere in tempi di lacrime e sangue.Se il Milan è riuscito a vincere comunque è grazie ai raffinati equilibrismi di Galliani e alle buone idee di Allegri. Non è che Ibra si divertisse come un matto al Barça, con tutto quel palleggio. Allegri gli ha costruito un Milan su misura: mediana forte, verticalizzazioni rapide per consentire a Ibra di spendere la sua arte negli spazi e nell’uno contro uno. Infatti lo svedese sta vivendo la sua stagione migliore. Mercoledì il Milan non poteva fare di più. Ha aggredito a ondate, ha sfiorato due gol, si è difeso benissimo, negando il gol ai marziani e tenendo viva la qualificazione. Antonini è stato il simbolo di una squadra andata oltre i suoi limiti. La gente ha apprezzato. Voleva lodi, non critiche. Berlusconi, che ha sempre avuto grande talento a intercettare il pensiero popolare, stavolta ha steccato. Ce lo consenta, presidente onorario: Allegri è un bravo sarto e il Milan di mercoledì era cucito bene.