il Borghese

IL DIAVOLO CONQUISTA UN BUON PUNTO A CATANIA, MA SENTE L'ODORE DELLA SIGNORA


Il Milan riesce a portare a casa un buon punto, nonostante la doppietta di Robinho...La Juve asfalta un Napoli “stanco”: ora è a -2.L'EDITORIALE del lunedì di Dario Pregnolato30^ giornata dalle forti tinte bianconere. Il Milan coglie un buon punto nell'anticipo di Catania, la Juve asfalta il Napoli nel posticipo allo Juventus Stadium, blinda il secondo posto, vale a dire qualificazione diretta alla prossima Champions League e si porta a -2 dal Milan. Tutte sconfitte le pretendenti al terzo posto (Lazio, Udinese, Napoli). Roma e Inter sperano, ma difficilmente credono. In coda i giochi sono praticamente fatti già da tempo con Cesena (19 p.) e Novara (24 p.) condannate alla retrocessione e con il Lecce (28 p.) che può solamente sperare che la Fiorentina (33 p.) continui così.Tornando alla gara del Massimino di Catania, debbo premettere che il risultato finale di parità è sostanzialmente giusto. Catania e Milan hanno illuminato la Serie A con una partita di altissima intensità: uno spot per il calcio. Una gara essenziale, nel vero senso della parola, a riassumere l'essenza del calcio. Un gioco di sintesi, tattica, corsa, ritmo, pressing e sacrifico. Una sintesi esemplificata dal gol di Robinho: verticalizzazione del centrocampista (Ambrosini), sponda della prima punta (tocco magico di Ibra), con la seconda che si inserisce e conclude a rete (Binho). Il calcio alla fine è un gioco semplice, fatto di piccole, semplici giocate che portano a compimento un'azione. Se poi si ha in squadra Mister campionato Ibra, capace di caricarsi sul groppone tutto il peso dell'attacco rossonero e spaccare la difesa del Catania in occasione del gol di Robinho, tutto diventa ancora più facile e il gioco del calcio viene sintetizzato e ridotto all'osso. Come il calcio del Catania, sintetico, ma totale. Un calcio avvolgente, modello Barça. Anzi, il Catania a inizio ripresa ha rinchiuso il Milan nella propria area più di quanto abbiano fatto Messi e compagni mercoledì a San Siro, per ritmo ed intensità. La rete di Spolli su sponda del compagno di reparto Legrottaglie è la sintesi di un gioco spumeggiante degli uomini di Montella. Il Milan accusa le fatiche di Champions, ma interpreta una gara molto simile a quella disputata contro il Barcellona, di sofferenza, di attenzione e di compattezza difensiva. Ripete una prova di spessore tutto il pacchetto difensivo, con il rientrante Abate sulla destra, con Bonera nelle vesti di Thiago Silva, con Mexes ormai leader del reparto e con Antonini pronto a salvare nel finale il terzo gol della settimana. Davanti Ibra trasforma in oro tutti i palloni che gli capitano mandando in rete Robinho per la seconda volta e disegnando un arcobaleno che Carrizo toglie dall'incrocio dei pali. Il Diavolo ci prova, Allegri getta in campo Boateng (per Emanuelson), Maxi Lopez (per Aquilani) e El Shaarawy (per Robinho), ma il più pericoloso è Mexes con una fucilata di testa da calcio d'angolo che Carrizo blocca a terra. Nel finale il Catania prova a colpire un Diavolo stanco e con la mente già al Camp Nou, ma il Milan riesce a portare a casa un buon punto, nonostante la doppietta di Robinho...