il Borghese

DIAVOLO SVUOTATO: DALLA CHAMPIONS, DALLE ASSENZE...DAI TERZINI (E DA MEXES)


L'EDITORIALE del lunedì di Dario PregnolatoPer il Milan non ci poteva essere partita migliore dopo Barcellona e l'eliminazione dalla Champions: in casa, a San Siro, contro una Fiorentina in crisi e per giunta con diversi indisponibili, su tutti Montolivo squalificato.Le sconfitte di Champions pesano sempre sulla testa, sulle gambe e sullo spirito dei giocatori. La Champions ti svuota. Il Milan è una squadra esperta e di carattere, ma con una situazione infortunati preoccupante che sta costringendo i presenti, Ambrosini su tutti, ad un tour de force. Il Milan nella ripresa è apparso una squadra svuotata nell'anima, senza idee, senza forze. Ma soprattutto il Diavolo ha dato l'impressione di aver staccato la spina. Il Maestro Sacchi alla vigilia ha voluto ricordare che il calcio prima che con i piedi si gioca con la testa, sottolineando che quando questa viene a mancare le gambe ne risentono.Questo è successo al 1' della ripresa, con la difesa schierata in linea e Abate un metro dietro a tenere in gioco Jovetic che lanciato a rete batte Abbiati e segna un gol che interrompe una striscia di vittorie rossonere per 1-0 nelle ultime tre stagioni a San Siro e interrompe un digiuno viola che durava dal 2007. A quel punto anche una partita come Milan-Fiorentina può complicarsi e diventare tremendamente difficile se sul groppone e sulle gambe pesa ancora la fatica psico-fisica di Barcellona, e il centrocampo inossidabile (Ambrosini, Nocerino e Muntari) comincia a sentire il bisogno di rifiatare. E sul più bello, nel momento di bisogno disperato di spinta sugli esterni riemergono ancora una volta tutti i limiti dei terzini: Zambrotta è finito, ma questo lo diciamo da diverse stagioni, non è più Zambrotta del mondiale 2006 questo è chiaro ed evidente a tutti, come è altrettanto chiaro ed evidente il fatto che non ce la faccia più a reggere certi ritmi.Abate è stato esemplare per 45' per attaccamento agonistico, sembrava tornato ai livelli della scorsa stagione, ma come spesso accade, un suo errore compromette la gara. Evidentemente è un ottimo giocatore, ma non ancora da Milan.Ancora una volta è stato palese e lampante: i terzini non sono all'altezza del resto della struttura della squadra. Non contribuiscono al gioco in fase offensiva, non garantiscono appoggio e non forniscono palloni con una certa continuità agli attaccanti. Basti pensare che Ibra nella ripresa ha giocato esterno destro perché Zambrotta non era in grado di supportare l'azione offensiva, e quando ha cercato di farlo, non ha più avuto la forza per recuperare e tornare a difendere. E i terzini nel 2012 questo devono fare: attaccare e difendere con la giusta intensità e la giusta spinta. Soprattutto, devono essere più presenti nella manovra e, una volta tanto, puntare quella dannata porta. Tra Zambrotta, Abate, Antonini, Mesbah non ho mai visto nessuno puntare dritto verso la porta. Il Presidente Berlusconi a fine partita ha dichiarato “le assenze non devono essere una scusante […] evidentemente alcuni giocatori non sono da Milan”. Apriti cielo. A.A.A Cercasi terzini disperatamente. Ieri due validi terzini avrebbero cambiato la vita al Milan. A cambiare la vita al Milan, in peggio, ci sta pensando Mexes: nel giro di quattro giorni due farneticazioni che hanno compromesso un'intera stagione, perché perdere palla ai danni di Messi a campo aperto è istigazione al suicidio e quell'intervento goffo di testa al 90' meriterebbe la censura. Due pagliacciate che rischiano di oscurare l'ottima stagione finora disputata da Mexes come sostituto di Nesta. A salvarsi dietro rimane Bonera, evidentemente maturato e illuminato da Thiago Silva. Davanti, Ibra torna a vestire i panni del cannibale siglando al 30' del primo tempo il 30esimo gol stagionale, il 23esimo gol in 25 partite, con un rigore (Maxi Lopez affossato in area da Nastasic) tecnicamente perfetto: massima angolazione, spiazzato Boruc. Nove minuti più tardi, il palo di Maxi Lopez chiude il primo tempo e la partita del Milan.