il Borghese

Ancora con lo smoking bianco


L'EDITORIALE di Carlo Pellegattida MilanNews.itLo hanno messo nell’armadio in una triste domenica di maggio del 2009. Con il lungo sospiro di molti tifosi che mai hanno perduto la speranza che, un giorno, “Smoking Bianco” Kakà tornasse a sfilare elegante, sinuoso e affascinante sul prato di San Siro. Il campione brasiliano, ora non vi sono più dubbi, è stato scaricato da Mourinho, ed è davanti ad un bivio fondamentale della sua carriera e della sua vita. Due le strade, dunque. O rimanere a Madrid prigioniero di uno stipendio altissimo, sempre più ricco, ma sempre più infelice, perché privato della gioia di correre dietro ad un pallone da protagonista, perché privato dall’applauso affettuoso dei suoi ammiratori. O cambiare squadra e venire a Milano, anche perché non mi sembrano altre soluzioni oggi plausibili, visto che Kakà pare abbia già rifiutato squadre brasiliane e statunitensi. Tornare dunque ad indossare la sua maglia numero 22, che Nocerino gli cederebbe certo volentieri, significherebbe per lui una riduzione sanguinosa del suo ingaggio, da 12 a 4 milioni di euro, circa due terzi dei suoi emolumenti. Più povero dunque ma con la certezza però di tornare a divertirsi e soprattutto, più concretamente, con maggiori possibilità di diventare il capitano della nazionale brasiliana, in occasione dei Mondiali 2014. Mi rendo conto che difficilmente potremmo rivedere il campione che ci ha deliziato per 4 anni, a causa di problemi fisici che gli hanno condizionato l’ultima parte della carriera, ma se oggi qualcuno mi domandasse se io sia favorevole al ritorno di “Smoking Bianco” senza esitazioni risponderei, anzi esclamerei un indiscutibile : SI!Non solo per dare una sferzata all’ambiente un po’ dimesso tra Class Action e polemiche per il dopo Thiago-Ibra , ma anche per motivi puramente tecnici e morali. Kakà è un campione dai piedi dolcissimi, dalla corsa sempre lieve ed elegante che può giocare da seconda punta , da centrocampista avanzato, formidabile negli inserimenti, ma anche adatto a dialogare usando la stessa lingua della classe e dello stile, con Cassano, Pato e Robinho! Kakà,in questo spogliatoio nuovo, ma anche più giovane, diventerebbe presto un leader carismatico perché facilitato dalla sua conoscenza dell’atmosfera di Milanello e San Siro, ma soprattutto sarebbe oggi uno dei pochi, dopo l’addio di tanti campioni, che su tutti i campi del mondo, possa scrivere, come già nel suo recente passato, la parola: “Vincere !”In questo momento di passaggio tra il formidabile Milan dei primi anni del terzo millennio e la nuova creatura di Silvio Berlusconi, Kakà sarebbe, dunque, un ponte ideale per proseguire nel cammino delle vittorie interrotto inopinatamente qualche mese fa. Spetta solo a lui adesso scegliere il suo futuro. La mamma e la moglie Carolina tornerebbero senza esitazioni a Milano, Papà Bosco, più razionale, esamina ogni sfaccettatura della clamorosa esitazione . Alla fine deciderà Kakà, cercando di evitare ,con splendido slalom,come quella serata contro il Fenerbahce, i tanti dubbi che potrebbero sorgere sulla possibilità di un suo ritorno, Quella volta la palla si infilò in rete, oggi speriamo che Kakà si infili su un aereo destinazione Malpensa. Ad accoglierlo non solo qualche giornalista e qualche telecamere,come nove anni fa ma la gioia e l’entusiasmo di tanti tifosi che non l’hanno mai dimenticato.