il Borghese

Kakà, Borriello, Cassano, Matri, Rossi: ipotesi e bufale di un mercato-choc


da MilanNews.itL'EDITORIALE di Luca SerafiniReal Madrid-Milan 5-1, secondo Massimiliano Allegri una "sconfitta salutare perché ridimensiona". O gli è sbocciato il sarcasmo di Liedholm, o bisogna seriamente preoccuparsi perché qualcuno dopo Schalke e Chelsea forse aveva incominciato a pensare in grande. La verità del calcio d'agosto è un insieme di verità: si parte dalla preparazione precaria, per arrivare inevitabilmente ai valori assoluti. C'è qualcosa di ingannevole e qualcosa di vero sempre e comunque, basta saper cogliere. In effetti col Real il primo tempo è stato soddisfacente, la differenza l'ha fatta soprattutto la qualità delle seconde linee, era capitato di perdere in amichevole a San Siro con il Real in precampionato subendo 5 gol con ben altro Milan in campo.Quello che è certo è che essendosi prese tutte le attenzioni le cessioni di Ibrahimovic e Thiago Silva, si tende a dimenticare che in difesa se n'è andato anche Nesta (con Zambrotta, la migliore versione del quale era comunque da Juventus e Barcellona, non da Udinese e Villarreal...), a centrocampo Seedorf, Gattuso e Van Bommel, in attacco Inzaghi e Maxi Lopez. Risolta numericamente la faccenda in retroguardia e a centrocampo coi vari Acerbi e Zapata, in mezzo con Montolivo, Traorè, Constant e i ritorni di Flamini e Strasser (basteranno?), è in attacco che i conti non tornano ed è infatti per quel reparto che si lavora.Capitolo Cassano. Il fatto che possa essere scontento del mercato, non è una colpa, anzi è uno stato d'animo vissuto da molti in squadra e tra i tifosi. Semmai bisogna interrogarsi sul fatto che, egoisticamente, Cassano dovrebbe sentirsi più responsabilizzato che sfiduciato. Il Milan gli ha dato fiducia due volte, prelevandolo dalla Samp con cui era in guerra e restituendolo alla vita e al calcio. Se fosse rimasto Ibra, se Pato dovesse riesplodere, data la fiducia che Allegri ha in Robinho - udite udite, sta segnando... - e in Boateng, per lui ci sarebbe stato posto? Non è vero che il Milan "l'ha offerto alla Roma", Sabatini è un grande manager, non altrettanto abile oratore. Quando e se il Milan vuole intavolare una qualsiasi trattativa, non manda in avanscoperta un agente Fifa: è Galliani ad alzare il telefono. Ora comunque Cassano decida alla svelta, senza attendere la chiusura della trattativa per Kakà. Quindi anche il capitolo Borriello è una bufala, a prescindere dal fatto che lui tornerebbe a piedi, i tifosi non lo vogliono e che guadagna più di 4 milioni netti l'anno. Ci ha detto in ogni caso che non ne sa niente, così pure il suo procuratore Tiberio Cavalleri, persona seria. Capitolo chiuso.Capitolo Giuseppe Rossi. Una premessa: Allegri lavora a una variabile tattica priva del trequartista, con un attaccante centrale e due esterni. A nostro avviso ci sarebbe bisogno come il pane di un uomo d'area. Senza scomodare sogni folli di nomi improponibili (Tevez e Dzeko per esempio), basterebbero un Tiribocchi o un Pellissier, diremmo come caratteristiche, non fosse che invece questo ci pare il target del mercato su cui Arcore ha tarato l'asticella. Giuseppe Rossi segna molto - se sta bene -, ma sarebbe un altro piccoletto in affiancamento a Cassano, Pato e Robinho. L'Italia, il Barcellona, la Roma giocano bene senza punte da area di rigore, ma questo sottintende un dispendio di energie enorme per attaccanti e centrocampisti che si inseriscono. Tra l'altro, da anni sul mercato Pepito somiglia un po' alla novella romana della "sora Sofia, tutti la vonno, nessuno se la pija".Capitolo Matri. La Juventus è già cascata nella trappola-Lucio, difficile che abbocchi a un altro amo come quello della cessione del suo (secondo noi e secondo i gol dell'ultima stagione) miglior attaccante, proprio ai rivali. Ma il ragazzo, milanista sfegatato, è esattamente quello che completerebbe alla perfezione - stiamo sempre parlando di caratteristiche - l'attacco rossonero.Capitolo Kakà. Papà diceva sempre: piuttosto di niente, è meglio piuttosto. La trattativa appare complicata per motivi facilmente comprensibili. Falsa la reticenza di Riky nel non volersi abbassare lo stipendio, infatti l'ha scritta il quotidiano sportivo di partito che a memoria non dà una notizia dai tempi del caro Vladimiro Caminiti. I conti però sono difficilissimi da incastrare, Galliani ci proverà fino alla fine perché sa benissimo che, comunque la si giri, quello del brasiliano l'unico nome in grado di poter mitigare lo sconcerto di un mercato come quello di questa estate avvilente.