Il roveto

Refuso


   Venerdì mattina a Milano, negli spazi riservati alla propaganda elettorale, è stato affisso un manifesto che recita «Via le Br dalle Procure». I manifesti, rossi con scritte bianche, recano la firma «Associazione dalla parte della democrazia». Il fatto ha provocato l'indignazione del Procuratore della Repubblica di Milano Edmondo Bruti Liberati: «Rammento che a Milano le Br in Procura ci sono state davvero: per assassinare magistrati», è il suo commento. «È gravissimo quanto è accaduto a Milano oggi. Chiediamo che si faccia luce al più presto sugli autori dell'affissione degli ignobili manifesti. È un episodio inquietante e pericoloso che non va sottovalutato», afferma in una nota il portavoce dell'Italia dei Valori, Leoluca Orlando. «Vanno tolti e stracciati dagli spazi. Chi li ha realizzati abbia il coraggio di metterci la faccia», dice Pierfrancesco Majorino, capogruppo dei Democratici a Palazzo Marino. «Del tutto sbagliati», ha definito i manifesti il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto. Alla fine, cedendo alle pressioni dei giornalisti, anche il presidente della Camera Gianfranco Fini è intervenuto, parlando di «colossale idiozia» e chiedendo di accertare la paternità dei manifesti. Tanto rumore per nulla. Si è trattato di un volgare refuso di stampa. Infatti volevano scrivere "Via BL dalla Procura". BL, cioé Bruti Liberati. Richiesta insensata, ma non offensiva. Bastava correggere la bozza, prima della stampa.