Il roveto

Giudici


Scriveva 50 anni fa Giovanni Leone, presidente della Repubblica (incolpevolmente costretto alle dimissioni 30 anni fa da una congiura politico-mediatica): "...il giorno in cui al giudice sarà concesso di interpretare la legge nella maniera più distaccata dalla volontà del legislatore e dal suo significato letterale...non sarà più giusto affidare il potere giudiziario a magistrati assunti in base soltanto al concorso. Un concorso non può dare una investitura democratica, neppure indiretta; e non può essere una fonte, sia pure mediata, di sovranità popolare... (occorrerebbe arrivare) ad una radicale rivoluzione dell'organizzazione della giustizia: e cioé alla sostituzione all'attuale magistratura di un corpo di giudici eletti dal popolo per suffragio universale e diretto...".Quando saranno maturi i tempi (e gli italiani) per una rivoluzione di tal fatta?