Il roveto

Pena di morte


Benedetta Maffia, a proposito della pena di morte, citava Dostoevskij, il quale, innocente, subì la giustizia di un sistema retrogrado e repressivo, quale era quello zarista.Posto che siamo tutti condannati a morte dalla nascita ("vegliate, perché non sapete né il giorno né l’ora”: Mt 25,13), i mostri sicuramente colpevoli di delitti efferati, perchè non debbono essere espulsi per sempre dal consorzio civile, cui non sono degni di appartenere, come si estirpa un tumore maligno? Penso ad un Chiatti, ad una Eri-ca(ina) (Caino, però, massacrò solo il fratello, non anche la madre), ad un Brusca, ad un Alessi, ad un Igor il russo. E' giusto "mantenere" i mostri per anni per decenni, al costo di 260 euro al giorno mentre lesiniamo su sanità, pensioni, asili nido e tante altre provvidenze per i cittadini che rispettano le leggi umane e divine? Recupero e reinserimento nella società? Non ne vale la pena. Salviamo, invece, i bambini che nel mondo muoiono di fame e malattie. Deterrenza o no? Falso problema. Irrilevante. I virus HIV, Ebola o dell'aviaria (che, si badi bene, non hanno coscienza o morale o libero arbitrio, ma obbediscono solo all'istinto) li distruggiamo, non li nutriamo ed accudiamo.