Il roveto

Post N° 361


Andrea Osvart, la bionda ungherese che l’altra sera aveva debuttato in Dior («Che male c’è se non è made in Italy, anch’io non lo sono, un tocco di internazionalità ») veleggia accorta in mezzo alle polemiche del giorno dopo, e non si turba se il Festival Daily, il quotidiano della kermesse, l’ha consegnata alla storia come «La colf che tutti vorremmo », per la sua esternazione in diretta in cui raccontava a Baudo di essere entrata in Italia qualche anno fa come domestica. Come siamo internazionali: una miss Italia nera (la Mendez), deputati (Tana de Zulueta, Allam ed altri), assessori regionali (in Abruzzo il siriano Srour) e comunali (vedi a Roma l'assessore alla cultura) stranieri, show-girls svizzere, spagnole, brasiliane, ecc.: l'America per molti sta in Italia, ma non per gli italiani, specie i "cervelli" che devono emigrare.Italiano, insomma, è brutto (pakistano è Bhutto).