Il roveto

Post N° 680


La "morale" di Morales.Il presidente della Bolivia, Evo Morales, scrive ai governi europei a proposito della Direttiva rimpatrio. E ricorda quando erano gli europei a migrare, in America del nord e in America latina. «La mia solidarietà va ai "clandestini"» afferma.Trascura, Evo, che gli europei andavano, per lavorare, con il passaporto o con altri documenti di riconoscimento ed erano identificabili, mentre i clandestini arrivano sempre senza documenti, spesso (perché hanno venduto tutto nel proprio paese e/o hanno contratto debito per il viaggio) non per lavorare, ma per vivere di espedienti e/o per delinquere.Tanti clandestini, in Europa e in Italia, rapinano o rubano, stuprano, spacciano droga, sfruttano donne e bambini, vendono prodotti contraffatti (in Italia ci sono almeno 40.000 ambulanti), mendicano; tutto ciò, beninteso, senza pagare alcuna tassa, ma sfruttando i servizi sociali (sanità, trasporti, assistenza, ecc.).In Italia, secondo un rapporto del Viminale a Montecitorio, 36,5 su cento reati commessi nel 2006 sarebbero imputabili a residenti stranieri, 19,4 per cento immigrati clandestini. Gli stranieri sono il 5-6% della popolazione  i clandestini, forse, l'1%, ma delinquono, rispettivamente, 7-8 volte e 18 volte più degli italiani.Salvo errori; ma Morales è sicuramente più bravo di me in aritmetica.Evo trascura anche che la Bolivia, di cui è presidente, è il terzo Paese produttore, dopo Colombia e Perù, di cocaina, droga il cui consumo è in continuo aumento anche in Europa. La cocaina viene introdotta clandestinamente. Evo è solidale anche con tale "clandestina", magari boliviana?