Il roveto

Gelmini, pensaci tu


Don Milani, il venerato, dalla sinistra, parroco di Barbiana, considerava "arrivisti" gli alunni più diligenti. Creò così il soviet dell'ignoranza e influenzò l'esiziale 1968, la matrice ("vietato vietare", "tutto e subito" ed altri slogan scemenziali) dell'odierno sfascio culturale e morale.Nella "Lettera ad una professoressa", tra tante cose assurde, il prete scriveva: "Una scuola che seleziona distrugge la cultura" (sic!); "La selezione è un peccato contro Dio e contro gli uomini"; "il frutto della selezione è un frutto acerbo che non matura mai".I frutti dell'ignoranza e del disordine morale e materiale (bullismo, sesso facile, uso diffuso e sfrenato di droghe e di alcolici, ecc.) sono maturati benissimo, al sol dell'avvenir milaniano, del pari che i frutti dell'appiattimento, del livellamento e dell'egualitarismo, quello di Napoléon, il maiale della "Fattoria degli animali".Mens capta, humus ferace per i coltivatori scolastici di "rape" e "broccoli", cioé dello sfascio dell'istruzione.