Il roveto

A mali estremi estremi rimedi


Loretta Napoleoni annota, su l'Espresso, che in Afghanistan il mullah Omar sarebbe pronto a trattare con Karzai, a condizione che vadano via le truppe della coalizione. Conclude Loretta "Facile immaginare cosa marcherà i confini del nuovo regime talebano: i campi di papavero. La fionda del novello Golia si chiama eroina". Noto dapprima che non di Golia (munito di bombe atomiche)  si tratterebbe, ma di un novello Davide (come si traduce in pashtun?). Il ricatto dell'eroina, che avvelena e uccide nel mondo decine di milioni di esseri umani (persino ragazzini di scuola media) e le loro famiglie: un cancro dell'anima e del corpo che, assieme alla cocaina e ad altre sostanza stupefacenti, corrode i tessuti sociali, .Golia non può reagire: lotta con una mano legata dalle regole e dai lacci dei vari trattati internazionali, che favoriscono gli avvelenatori, i distruttori (in nome di Allah!). Le piantagioni (di papavero da oppio e di coca) non potrebbero essere distrutte con il napalm, beninteso avvertendo i coltivatori? Questi ultimi non potrebbero curare altre colture, come tutti gli agricoltori del mondo? La loro legge è "mors tua vita mea"? Tale legge si può anche rovesciare, a favore di "Golia", se "Davide" non è quello biblico, difensore della libertà del proprio popolo, ma un volgare e brutale e incivile assassino. A mali estremi, estremi rimedi.