Il roveto

Castroni


Caso del magistrato Lorenzo Nicastro, candidato ancora prima che il Consiglio superiore della magistratura gliene desse licenza. Il Csm ha dato prova di un evidente imbarazzo e il suo vice- presidente Nicola Mancino ha rilasciato un comunicato da cui traspare il suo disagio. Ma il permesso è stato concesso, mentre sarebbe dovuto essere negato, anche e proprio per la strafottenza. Un impertinente esclamerebbe "Castroni!".In una intervista a Dino Martirano (Corriere del 19 febbraio) il procuratore aggiunto di Milano Edmondo Bruti (non Brutti, altro ex magistrato già Pds-Ds e ora Pd) Liberati ha detto di avere sempre criticato, quando era presidente dell’Anm, queste candidature. Però non ha fatto alcunché per impedirle. A Napoli, con espressione "forte" ma efficace, dicono di chi si comporta in modo equivoco, se non pure ipocrita, come di certe ragazze ritrose che, alla fine, cedono: "Chiagne e fotte".È giusto promuovere azioni giudiziarie contro un uomo politico e militare qualche mese dopo nelle file di un partito che di quell’uomo politico è avversario? Non è mai passato per la mente a un magistrato in politica che qualcuno potrebbe sospettarlo di un vizio, il conflitto d’interessi, a ogni pie' sospinto (magari calzato da "scarpa larga" di contadino) rimproverato a Berlusconi?