Il roveto

Carriole


Giusi Pitari, leader del popolo delle carriole, insegna chimica all'Università dell'Aquila. Recrimina «Sì, l'ho sentito Bertolaso. Non mi stupisce, è un anno che va dicendo queste cose. La verità è che l'Aquila è una città morta e forse non tornerà mai a vivere. Ma non si può dire, altrimenti vieni considerato un eversore». Dove vive adesso? «Proprio in un appartamento del progetto Case. Sessanta metri quadrati in quattro. Non mi lamento, anche se usiamo un camper come ripostiglio. Ma per quanti anni staremo ancora qui?». Conclude «Guardi che io ce l'ho soprattutto con Berlusconi e con Bertolaso. Ma non solo». Con chi altro ce l'ha? «Ho visto le foto di Bersani che da ragazzo andava a spalare il fango dopo l'alluvione di Firenze. Per carità L'Aquila non è Firenze. Ma la sinistra dove è stata tutto questo tempo? Dopo questo primo anniversario vi dimenticherete tutti di noi».Tutto e subito, come certo serio slogan del mitico '68, quando Giusi, forse, era studentessa? Il centro aquilano ricostruito al più presto, perdindirindina. Magari con la bacchetta magica. Guarda, con invidia, Giusi, quei fortunati di Haiti, del Perù o di Sumatra: quelli non hanno dei Berlusconi e/o dei Bertolaso e nemmeno dei Besani, perdincibacco. A Roma dicono, anzi dicheno ".... e de tu nonno in carriola!".